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Vita da camper

Confini

Provi a definire i confini di un posto che non ti appartiene cercando di utilizzare i sensi…

E succede sempre così…
Si arriva la sera, quando è buio pesto. E non sai dove ti trovi esattamente. Provi a definire i confini di un posto che non ti appartiene cercando di utilizzare i sensi…

ODORATO: sono al mare, sento l’odore di salsedine, il profumo della nebbia che sale dall’acqua, l’odore delle alghe che portate dall’onda, seccano al sole sugli scogli.
No aspetta…sono in montagna: è inconfondibile l’odore di muschio come quando fai il presepio a Natale, il profumo dei fiori di campo appena sbocciati misto a quello delle mucche al pascolo….
O forse sono al lago….l’odore salmastro dell’aria umida mi entra nelle narici e le pizzica….

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UDITO: la lenta risacca delle onde, lo scrosciare impetuoso del torrente, la sirena di un peschereccio, una marmotta che fischia, un gabbiano in volo…un fiore che sboccia…

VISTA: buio, buio, buio…

TATTO e GUSTO: non posso toccare, non posso assaggiare…non posso definire i confini in questo
modo…almeno per ora…domani si vedrà. Non è questo il momento…

Mi addormento sognando i miei confini, mi addormento stanca ma eccitata perché so che domani, la
sorpresa, il paesaggio che già fuori esiste ma che io non posso, non sono capace di definire, sarà ancora più mirabile di quanto io possa immaginare…

E poi, appena sorge il sole, è Matilde che chiama e che, sottovoce ti dice: “guardiamo”? Lei, che sul camper ci è praticamente nata, conosce ed ha ben radicato questo concetto di sorpresa.

blankLei lo sa che anche questa volta, sta per ricevere un dono, un regalo che si svelerà abbassando gli oscuranti…ed allora, ancora calde di letto, senza dire altro, abbassiamo la tenda ed il mistero che la notte ci aveva celato si svela…colgo lo sguardo di sorpresa e stupore nei suoi occhi ed ancor prima di guardare con i miei, percepisco la meraviglia di ciò che sto per vedere….non importa cosa sia, ogni volta è un brivido sempre nuovo: ora l’oceano, ora le cime innevate, ora un campo fiorito in mezzo al nulla….là dove c’era il buio la natura si svela e ci regala il buongiorno.

Ci distendiamo nuovamente nel sacco a pelo. Strette strette, abbracciate e in silenzio ammiriamo, ritorniamo alla mente con i confini che io adulta e lei bambina ci eravamo ricostruite ognuna a modo suo…mi sento una cosa sola con questo spazio che mi circonda.

Abbraccio stretta Matilde e mi chiede: “Mamma, dove ci ha portate papà questa volta?”

DUEPERTREFACINQUE.IT
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Daniela

Moglie, Mamma di tre ragazze, insegnante, amante dei viaggi avventura on the road. Montagna, oudoor e tutto il bello che c'è nell'andare alla scoperta di luoghi nascosti

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