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Reggio Emilia e la Via del Parmigiano Reggiano. Un viaggio tra i sapori e l’amore per la Terra

Ci alzavamo tardi il sabato mattina.
Non c’era scuola e si poteva stare a casa in pigiama senza dover per forza di cose andar di fretta.
Poi però ci si vestiva e si usciva.
L’aria aveva quel profumo che sapeva di spensieratezza, di voglia di giocare, di dar mangiare agli animali al parco delle caprette.
Alle volte ci bastava correre nel  prato di fronte a casa e poi giocare a nasconderci in mezzo alle balle di fieno

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Photo credits: Mary Franzoni

Ma si facevano anche dei bei giretti.
Si andava a Marola a correre nei boschi, a raccogliere castagne e a respirare un po’ di aria di montagna; si andava ad Albinea, o semplicemente si passeggiava per le vie di Reggio Emilia, un giretto sui grilli in piazza, o una vasca in centro.


Reggio Emila - patri del PArmigiao Reggiano

Questi i luoghi della mia infanzia che hanno lasciato in me un segno profondo.


Già lo raccontavo QUI e tutte le volte che qualcosa  mi riporta a quei ricordi mi si stringe il cuore e mi si attorciglia lo stomaco.
Un po’ per nostalgia, un po’ perché rappresentano un tempo felice e spensierato che, comunque vada, non tornerà mai più.

Però il fatto di essere cresciuta, di aver fatto altre esperienze e, soprattutto, di aver lasciato l’Emilia per spostarmi in Lombardia non mi ha impedito di custodire nel cuore il sapore di questa terra accogliente. 
Una terra fatta di gente genuina che prendeva la sedia in cortile e ti faceva sedere. 

Non ti accomodavi semplicemente, ti sedevi proprio.

E per i grandi, il passo verso una tovaglia a quadretti bianchi e rossi, una fetta di salame, un pezzo di gnocco fritto  ed un buon bicchiere di Lambrusco frizzante era breve.

La terra dei campi coltivati, del contadino “scarpe grosse cervello fino“, la terra “rossa” delle feste dell’unità dove si mangiava bene e c’era la musica e la balera per divertirsi.

Una terra genuina come i frutti ed i prodotti che sapeva offrire.

La terra del Parmigiano Reggiano, il Re dei Formaggi.
Quante volte, da piccola, sono andata al casello con mamma e papà per comprare il formaggio…
Ricordo ancora il profumo di latte che entrava nel naso; ricordo le grandi caldaie
Ero troppo bassa per poter guardare all’interno e allora chiedevo di essere alzata per vedere dentro e prima di essere sollevata facevo il gioco “indovina se è piena o vuota”…
A volte vincevo,a volte no, ma in cuor mio speravo sempre che fosse piena per vedere un latte denso, giallo e grasso, quasi a grumi dentro quei grandi contenitori.
Poi andavamo al reparto vendita e lì facevamo scorta di burro, Parmigiano, ricotta e, dulcis in fundo, aspettavo il tosone.
Dopo aver lasciato Reggio Emilia non mi è più capitato di assaggiarlo. 
Sono tornata vent’anni dopo in un casello e la prima cosa che ho fatto è chiedere se ne avessero. Non ho aspettato di salire in macchina. Ne ho preso un pezzettino e l’ho subito messo in bocca. 
La mente mi ha riportato all’istante alla sensazione di gommosità che sentivo da bambina sotto i denti e mi sono venuti i brividi.

Mi sono chiesta – da madre –  se ci fosse un modo per ripetere la stessa esperienza con le mie bambine. Magari un’esperienza strutturata ed organizzata ad hoc da persone esperte. 
Desideravo, sostanzialmente, trovare una rete costituita da chi, ogni giorno, vive questa esperienza per lavoro e per passione. 
Mi è venuta in aiuto Mary del blog Playground Around the Corner .

Mi ha raccontato che esiste, a Reggio Emilia un itinerario chiamato appunto La via del Parmigiano Reggiano
Lei, che di giochi e di terra emiliana se ne intende, mi ha promesso che sarà un’esperienza unica per le  mie ragazze.

City of cooperation, nell’ambito del proprio progetto, promuove un viaggio all’insegna dei sapori di questa terra valorizzandone l’unicità e la genuinità.
A questo punto prendere per mano un bambino e portarlo a scoprire i segreti nascosti del Re dei formaggi sarà un gioco da ragazzi.
Certo! Perchè potrà vedere i campi di foraggio, annusare il profumo dell’erba appena tagliata, e poi entrerà nelle stalle e scoprirà come e quante volte al giorno si mungono le mucche. Vedrà la strada che percorre il  latte appena munto e poi si perderà, cercando di contarle tutte, in mezzo alle forme impilate in attesa di essere girate. 
Assaggerà il Parmigiano Reggiano, scoprirà che il suo sapore e la sua consistenza variano a seconda del periodo di stagionatura…

Userà i sensi per capire la terra e i suoi doni. 


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Photo credits: Mary Franzoni




Imparerà l’importanza di custodire gelosamente i frutti che essa ci dona comprendendo la fatica che l’uomo compie per arrivare al prodotto finito.

Un’occasione davvero unica da non lasciarsi scappare.

E allora sono proprio convinta!
Nelle mie prossime mete ci sarà proprio questo itinerario che, in tema di expo – tra l’altro – calza proprio a pennello!
Per i bambini ma anche per i grandi!

Reggio Emilia e la Via del Parmigiano Reggiano. Un viaggio tra i sapori e l’amore per la Terra

Per chi desidera approfondire le proposte di City of cooperation, e scoprire tutte le sue proposte, lo può fare cliccando direttamente Qui 

E se prima di mettervi in viaggio, volete mettervi alla prova e scoprire quanto conoscete il Parmigiano Reggiano ed il suo ciclo produttivo, potete cimentarvi insieme ai vostri bambini in un giochino divertente che troverete a questo LINK

Booking.com

 

Io l’ho provato e voi, che cosa aspettate?!!!




DUEPERTREFACINQUE.IT
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Daniela

Moglie, Mamma di tre ragazze, insegnante, amante dei viaggi avventura on the road. Montagna, oudoor e tutto il bello che c'è nell'andare alla scoperta di luoghi nascosti

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1 COMMENT

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    Enzo Chiara

    Che bell'articolo e che bella iniziativa!! E' importante far conoscere ai più giovani, (come dici te) le fatiche che si compiono per un lavoro. Oggi sembra tutto sia facile e tutto sia dovuto. Buono a sapersi 😉

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