Ultima tappa del nostro viaggio in Francia ci troviamo nel dipartimento della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon.
Davanti ai nostri occhi la duna più alta d’Europa, la Dune du Pyla.
Giunti ai suoi piedi veniamo colti tutti dal desiderio irresistibile di raggiungere la sua vetta, di toccare la sabbia fine come borotalco, di misuraci con questa meraviglia della natura provando a scalarla.
Via le scarpe con un gesto rapido ed immediato e ci troviamo ad affondare i piedi nudi nella sabbia arroventata da questi giorni di fine agosto.
Impossibile proseguire se non trovando una modalità che ci permetta di sopportare il calore.
Bambine… provate a spingere, con i vostri piedini, più in fondo…
E dentro, nel profondo di ogni passo, il cuore della duna è freddo e accoglie le nostre piante dei piedi concedendo loro un po’ di sollievo.
I granelli al passo veloce di piedini di bimbi rotolano verso il fondo scivolando come gocce di pioggia su un impermeabile.
I grandi, carichi di provviste come sherpa, preferiscono la salita agevolata dalla scala appoggiata sul fianco della montagna di sabbia.
Di tanto in tanto ci si ferma, col cuore in gola – non si sa se per via del fiatone o della gratitudine – e si ammira gustandola, tutta la strada percorsa lasciata alle spalle.
E un pochino ci si spaventa da quanto sia ripida…a nulla servono i miei noncorrete , non tornate indietro ed i continui scendetedasedute se proprio è necessario
La duna è un’esperienza unica da provare con mille modalità.
Mamma!
Dei bambini scendono seduti su una tavoletta!
E guarda quelli! Fanno le capriole e rotolano come palle impazzite…
E scatta il gioco di fantasia…
E quindi…via col surf
E “vince chi riesce a stare fermo seduto senza rotolare fino in fondo…”
E tra un gioco e l’altro l’anima ancora non sa che cosa l’attende.
Il cuore non è pronto perché gli occhi non gli concedono, ancora, di vedere cosa ci sia dall’altra parte, una volta raggiunta la vetta….
E’ il corpo che per primo assapora la soddisfazione di aver raggiunto la cima.
Un corpo che si fa cullare dalla brezza del mare che soffia e solletica prima la pancia e poi la schiena.
Un vento che arriva da davanti e da dietro e ti scompiglia i capelli.
Ma mentre il corpo gode, la mente, guardando quel panorama, ti spinge a pensare e ti fa venire, con un brivido, un tuffo al cuore.
E anche se sei un bambino, ora che mente e corpo sono di nuovo collegati, resti a bocca aperta.
E ti siedi.
E guardi.
E poi sogni.
Siamo arrivati al punto più alto dove la duna scollina.
Sopra la testa l’azzurro del cielo, sotto i piedi l’oro della sabbia.
A destra il blu del mare, a sinistra i verde dei pini.
Tutti in fila, sulla costa della duna ci mettiamo in posa, noi donne della famiglia e papà ci scatta una foto.
Le emozioni, tutte dentro.
E per par condicio mamma rende il favore a papà.
Ma poi non ci basta più ammirare con gli occhi.
Decidiamo di scendere dall’altra parte e di raggiungere il mare.
Affrontando a saltelli l’inclinazione della duna raggiungiamo in men che non si dica la meta.
La più temeraria della famiglia si concede un bagno veloce nelle acque gelide dell’oceano.
C’è invece chi, usando la fantasia, trasforma la spiaggia in un Playground senza pari dove inscenare naufragi e lotte contro i pirati.
O dove, semplicemente, dar prova delle proprie abilità di equilibrista.
Raggiungiamo la “vetta” e non riusciamo più a venire via.
Lo sguardo si perde all’orizzonte e restiamo a guardare la marea che, salendo rapidamente, raddrizza le barche appoggiate sul fondo del mare.
Sedute a cavallo della duna le nostre figlie osservano tutto questo e, per la prima volta in tutta la giornata, stanno in silenzio.
Ultima preziosa, preziosissima foto
E poi ci allontaniamo da quel cielo azzurro che ci sembra di aver raggiunto e toccato con le dita e raggiungiamo di nuovo il verde intenso dei pini del campeggio.
Per quanto abbiamo potuto capire, la sosta libera lungo la strada non è consentita. Chi volesse solo visitare la duna, senza fermarsi a dormire, può usufruire del parcheggio a pagamento dentro la pineta.
Se viaggiate con i bambini:
- Portate con voi occhiali da sole, cappellini, crema solare, ciabattine tipo infradito da togliere e mettere velocemente, acqua e, se volete concedervi la merenda in spiaggia, tutto il necessario.
- La discesa verso il mare è molto veloce ma non lo è altrettanto la risalita. Se i bimbi sono piccini valutate che non sia troppo stancante per loro fare il tragitto a ritroso.
- L’acqua dell’oceano è fredda…se decidete di far fare ai bambini il bagno considerate, prima della partenza, l’idea di acquistare una piccola muta.
1 COMMENT
Enzo Chiara
9 anni agotutto questo in Francia ? favoloso! ma poi le tue bimbe sono troppo belle :)!