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Rifugio Curò con bambini. Alla ricerca della spada nella roccia sulle Orobie.
Salire con i bambini al Rifugio Curò è un’esperienza incredibile. Si tratta di un trekking in Lombardia con i bambini abbastanza impegnativo ma, per i piccoli camminatori allenati sarà davvero una grandissima soddisfazione raggiungere questo rifugio che è forse uno tra i più amati e frequentati sulle Orobie. Il Rifugio Curò, inoltre, si trova sul tracciato del Sentiero Italia CAI, pertanto sarà un motivo di grande vanto per i vostri bambini poter annoverare questo sentiero tra le loro imprese.
Ci troviamo a Valbondione, in Valseriana. Un paese noto e conosciuto per un evento straordinario che è l‘apertura delle Cascate del Serio. Avevamo percorso un trekking verso il borgo di Maslana per ammirare l’apertura notturna delle cascate che avviene solo una volta l’anno. Se volete più informazioni sulle aperture annuali delle Cascate del Serio, potete trovarle in questo nostro post. Siamo ritornati a Valbondione in una splendida giornata d’autunno per raggiungere il Rifugio Curò insieme a Matilde, la nostra piccola di 10 anni.
Siamo arrivati al rifugio con due obiettivi: la polenta e la spada nella roccia. Sì, proprio la spada nella roccia. Perché al Rifugio Curò, se sei un bambino, avrai l’ebbrezza, dopo aver percorso il dislivello, di sentirti Artù. Toccando le montagne con le dita.
Seguiteci in questo trekking alla ricerca della Spada nella roccia in montagna. Sarà un’avventura incredibile.
Salire al Rifugio Curò coi bambini: il sentiero
Il percorso che porta al Rifugio Curò è un sentiero facile perché non è mai esposto o pericoloso. Si tratta di una bella mulattiera che – una volta lasciato l’abitato di Valbondione – si snoda nel bosco per un lungo tratto. Usciti dal bosco vi si aprirà una vista bellissima sulle montagne, sul Rifugio Coca e sulle Cascate del Serio che, in periodi di chiusura della diga, rilasciano comunque acqua lasciando vedere bene i tre salti che con l’apertura della diga si accentuano di portata e anche di bellezza.
Se da una parte possiamo affermare che il sentiero che porta al Rifugio Curò è un sentiero facile perché non presenta punti esposti e pericolosi, dall’altra dobbiamo precisare che per raggiungere questo rifugio, è necessario affrontare un dislivello di 1000 metri e percorrere 14 km di sviluppo.
Pertanto vi consigliamo di percorrerlo solo con bambini piuttosto allenati in grado di affrontare almeno tre ore di cammino sostenuto.
Il sentiero, poi, prevede due varianti. Sino ad un certo punto si sale lentamente percorrendo la mulattiera. Poi, seguendo le indicazioni, potrete prendere la variante panoramica (più lunga ma facile perchè conserva le caratteristiche di un sentiero largo e in pendenza lieve) oppure potrete salire per la direttissima: più breve ma con una pendenza maggiore, piccole roccette e qualche breve pezzetto con catene nell’ultima parte.
Qualsiasi sia il sentiero che prenderete, dopo la stanchezza del dislivello, una volta giunti alla metà vi sembrerà di essere arrivati in paradiso.
Come arrivare al Rifugio Curò coi bambini. Info tecniche sul sentiero
VARIANTE FACILE PASSANDO DALLA PANORAMICA
- Partenza: Valbondione. Lasciare l’auto in via nei pressi dell’ufficio Turistico di Valbondione
- Arrivo: Rifugio Curò
- Dislivello: 1000 metri
- Sviluppo A/R: 14 km
- Tempo di percorrenza: 3 ore (soggettivo. Coi bambini anche di più)
- Acqua lungo il percorso: no
- Quota di Partenza: 894 mt
- Quota di arrivo: 1897 mt
- Ritorno: stesso percorso dell’andata
- Tipo di sentiero: facile per il fondo simile ad una mulattiera ma impegnativo per il dislivello
- Adatto ai bambini di età: dai 7 anni in su se ben allenati
VARIANTE IMPEGNATIVA PASSANDO DALLA DIRETTISSIMA ( seguire la deviazione dove indicato dai cartelli)
- Partenza: Valbondione
- Arrivo: Rifugio Curò
- Dislivello: 1000 mt
- Sviluppo A/R: 11.6 km
- Tempo di percorrenza: 3,30 ore (soggettivo, coi bambini di più)
- Acqua lungo il percorso: no
Cosa fare al Rifugio Curò coi bambini
Il Rifugio Curò è una garanzia per le famiglie sia per l’accoglienza da parte dei rifugisti, che per quanto offre il territorio circostante.
Mangiare al Rifugio.
Dopo tanto dislivello, un pranzo al Rifugio Curò è d’obbligo anche perché il servizio e la cucina sono davvero di alto livello. Il menù a disposizione è molto vario e offre i tipici piatti di montagna e della cucina bergamasca cucinati in maniera davvero molto raffinata. Menzione d’onore per le torte (bellissime da vedere e ottime da mangiare) ed anche un 10 e lode per la bellezza delle sale interne. Un Rifugio che, pur conservando le caratteristiche semplici di un ricovero alpino, offre all’escursionista ambienti eleganti e di grande ricercatezza.
Vi consigliamo di prenotare nel caso voleste fermarvi a pranzo soprattutto nel periodo di alta stagione.
Godere del panorama sul Lago del Barbellino.
Sicuramente, una volta giunti a destinazione, lo sguardo si poserà subito sul magnifico lago del Barbellino che si crea grazie all’azione della diga costruita nei pressi del Rifugio. Il Lago del Barbellino, infatti, è un bacino artificiale ed è il più grande lago artificiale delle Orobie Bergamasche. La diga fu progettata nel 1917 e terminata nel novembre del 1931.
La diga era stata costruita per garantire energia alla Valle Seriana, dove l’industria si sviluppava a pieno ritmo.Nei giorni di bel tempo, il colore azzurro dell’acqua si fonde con il colore del cielo creando una paesaggio davvero suggestivo. Osservate dalla balconata del Rifugio il lago in tutta la sua estensione e in tutta la sua bellezza. Perdetevi con lo sguardo sino in fondo alle montagne ed osservate come i contorni sono frastagliati e regalano riflessi dell’acqua con sfumature meravigliose.
Scendere alla cappelletta dedicata ai Caduti della Montagna che si specchia nell’acqua.
Una volta osservato il lago dall’alto, scendete percorrendo le scale del rifugio e andate verso la cappelletta dedicata ai caduti della montagna. Nei pressi della cappelletta troverete un piccolo specchio d’acqua nella quale la chiesina si specchia creando un bellissimo gioco di riflessi. Da qui avrete anche una prospettiva più ampia su tutto il lago del Barbellino ed una vista mozzafiato sulle montagne circostanti.
Provare ad estrarre la Spada nella Roccia.
Come vi avevo accennato in precedenza, nei pressi del Rifugio Curò, e proprio vicino alla cappelletta dedicata ai Caduti della Montagna, si trova un masso nel quale è stata conficcata una piccola spada, proprio come nel Libro La Spada nella Roccia.
La vista della spada è molto suggestiva in quanto si staglia sul lago con tutte le montagne sullo sfondo. Irresistibile, per i bambini, la voglia di provare ad estrarla. Ad inserire la Spada nella Roccia al Rifugio Curò, è stato Matteo Rodari di Valbondione: un guardiacaccia della locale riserva faunistica e volontario del Soccorso Alpino.
Si tratta di un’opera creata seguendo il filo dell’iniziativa “Sentieri creativi“promossa in estate dal Cai e dedicata ai giovani artisti. Sulla spada sono impresse le iniziali dell’autore R.M.ed è incisa la data del 1415, che ricorda l’epoca in cui a Gromo e Valbondione venivano fuse lame e spade.
Di Sentieri Creativi, fa parte anche l’opera realizzata e posizionata poco più avanti rispetto alla spada nella roccia, sul sentiero che porta al Rifugio Barbellino. In questo caso un triangolo riflettente è stato inserito all’interno di due rocce in modo da regalare allo spettatore un cielo ed una visuale in continua evoluzione.
Ammirare il paesaggio dalla balconata panoramica vicino all’ostello del Rifugio Curò
Prima di raggiungere il Rifugio Curò incontrerete sui vostri passi il bellissimo Ostello Curò. Conosciuto una volta come un locale invernale, è stato completamente rinnovato con materiali naturali di altissima qualità. Con una vista pazzesca dalle vetrate su Valbondione, per pregio e comfort non ha sicuramente pari. All’esterno dell’ostello c’è un suggestivo punto panoramico dove è stata issata la bandiera italiana e quella del Club Alpino Italiano. Imperdibile come punto di osservazione. Se restate a dormire al Rifugio Curò un must.
Al Rifugio Curò potete arrivare anche con i vostri cani. Nonostante all’interno non si possono portare per questione di igiene e per il fatto che è un luogo pubblico a cui accede una moltitudine di gente, fuori ci sono delle gabbie grandi con cuccia e ciotole per lasciarli mentre si mangia o se ci si ferma a dormire. Le gabbie sono ad uso libero.
Trekking dal Rifugio Curò al Rifugio Barbellino coi bambini. Un vezzo in più.
Se dopo aver giocato con la spada nella roccia, aver appagato il palato, riempito gli occhi con la bellezza del panorama desiderate aggiungere un po’ di dislivello e chilometri al vostro trekking sulle Orobie, vi aggiungiamo una chicca che però vi sconsigliamo se avete bambini poco allenati al seguito o troppo stanchi dopo aver percorso il sentiero verso il Curò.
Si tratta di raggiungere il Rifugio del Barbellino partendo dal Rifugio Curò per andare a vedere il Lago naturale del Barbellino. Dal Rifugio Curò parte infatti un sentiero molto semplice che conduce a questo luogo ameno e davvero molto suggestivo. Il nostro suggerimento, se siete saliti con bambini, è quello di dormire al Rifugio Curò e l’indomani raggiungere questo luogo che vale davvero la pena di essere visitato per far vedere da vicino un laghetto alpino ai vostri bambini.
Noi lo abbiamo fatto in giornata ma abbiamo dovuto aggiungere ai 1000 già percorsi, quasi altri 300 metri di dislivello ed altri 10 km ai 14 già fatti per il Curò. Insomma, a conti fatti una mezza maratona da fare solo con bambini allenati. Matilde l’ha percorsa tutta insieme a noi e la sera era stanca, inutile nasconderlo! Ecco qui di seguito i riferimenti per raggiungere il lago del Barbellino Naturale ed il suo rifugio.
Dal Rifugio Curò al Rifugio Barbellino: info tecniche del sentiero.
- Partenza:Rifugio Curò
- Arrivo: Rifugio Barbellino – Lago Naturale del Barbellino
- Dislivello: 235 metri
- Sviluppo A/R: 8,5 km
- Tempo di percorrenza: 1 ora (soggettivo. Coi bambini anche di più)
- Quota di Partenza: 1897 mt
- Quota di arrivo: 2131 mt
- Acqua lungo il percorso: no
- Ritorno: stesso percorso dell’andata
- Tipo di sentiero: facile per il fondo simile ad una mulattiera ma impegnativo per il dislivello
- Adatto ai bambini di età: dai 7 anni in su se ben allenati. Nel caso suggeriamo di dormire al Curò e affrontare questo tratto il giorno successivo.
Al Rifugio Barbellino e al Lago del Barbellino Naturale coi bambini
Raggiunto questo luogo incantevole vi trovate a 2130 metri di altitudine. Il Rifugio del Barbellino, se raggiunto come seconda tappa di un trekking di due giorni coi bambini è un’esperienza unica. Vi trovate in alta montagna e per arrivare percorrete un sentiero che in alcuni punti è a picco sul lago (ma mai pericoloso) e in altri si snoda in una vallata ricca di acqua, torrenti impetuosi e pozze di acqua verde smeraldo. Un vero incanto, un piccolo paradiso terrestre che merita davvero di essere esplorato in famiglia.
Il Rifugio Barbellino si trova appollaiato su un piccolo speroncino e domina dall’alto accogliendo gli escursionisti che lo raggiungono arrivando dal Curò. Proprio dietro al rifugio, silenzioso e incastonato tra i monti, il Lago Naturale del Barbellino: bellezza indescrivibile.
Tabelle riassuntive Trekking Valbondione – Rifugio Curò – Rifugio Barbellino – Valbondione
Come dicevamo qui sopra, abbiamo percorso questo trekking in giornata. Se non siete allenati ed abituati a percorrere lunghe distanze in montagna, vi consigliamo vivamente di spezzare in due giorni il percorso in modo da distribuire i dislivelli e gli sviluppi e in modo da consentire ai vostri bambini di riposare. Nel caso decideste di percorrere l’intero trekking in giornata come abbiamo fatto noi, ecco qui di seguito i dettagli tecnici dell’intero percorso.
- Partenza: Valbondione. Lasciare l’auto in via nei pressi dell’ufficio Turistico di Valbondione
- I tappa: Rifugio Curò; II Tappa: Rifugio Barbellino, Lago del Barbellino Naturale
- Dislivello totale: 1235 metri
- Sviluppo A/R: 23 km
- Tempo di percorrenza: 4,30 ore sola andata (soggettivo. Coi bambini anche di più)
- Acqua lungo il percorso: no
- Tipo di sentiero: facile per il fondo simile ad una mulattiera ma impegnativo per dislivello e sviluppo.
- Tempo totale in cammino A/R: 9 ore circa (coi bambini di più)
Dormire al Rifugio Curò e al Rifugio Barbellino
Il Rifugio Curò è un rifugio molto capiente: dispone di 92 posti letto. E’ aperto da giugno a settembre tutti i giorni (verificare sul sito perchè la data potrebbe variare a seconda delle precipitazioni primaverili). Da ottobre a novembre nei week end.
E’ possibile dormire al Rifugio o all’ostello godendo degli sconti CAI se siete tesserati. I soci giovani CAI dai 3 ai 18 anni, per esempio, possono dormire spendendo solo 6,50 € a notte. Per consultare le tariffe vi rimandiamo a questo link.
Il Rifugio Barbellino si trova a quota 2130 ed è una esperienza unica trascorrere una notte in quota qui. si tratta di un piccola Oasi di pace immersa nella natura dove il silenzio ovattato è interrotto solo rumore delle acque del fiume Serio. Il Rifugio dispone di 70 posti letto. Verificare apertura a seconda della stagione. Il sito di riferimento lo trovate qui sul portale Rifugi di Lombardia
Dove dormire in camper prima dell’escursione al Rifugio Curò.
Se volete arrivare a Valbondione il giorno prima dell’escursione e siete in camper, vi suggeriamo di sostare all’area sosta Sabiunet che si trova proprio nei pressi dell’ufficio turistico del paese dove vi abbiamo indicato di lasciare la macchina parcheggiata per salire al Rifugio. Info e dettagli su questa area sosta li trovate a questo link
6 COMMENTS
Nicoletta
3 anni agoSi, si Daniela …. la tua pagina non la mollo…. tanti spunti e me li segno tutti con il vecchio metodo: carta e penna. Intanto al Curo’ ho prenotato per una notte di sabato di giugno 2021…. incrocio le dita! E alle miei bambine gli racconto solo le cose che vedranno e non la fatica che faranno!!!
Tanto si lamenterebbero comunque… poi quando arrivano in cima saranno ancora piene di energie da far paura!
Daniela
3 anni ago AUTHORUhhhh sarà bellissimo al Curò!! Vedrai!! RIcodatevi, se vi va, di taggarmi nelle foto come Duepertrefacinque e di usare l’hashtag #Rifugiamicideibambini.
ALtra cosa: se ti serve il dettaglio del Curò ti scrivi in privato. Mandami una mail con le cose che ti servono e ti faccio il copia incolla dal testo originale con molto piacere.
Nicoletta
3 anni agoCiao Daniela,
i tuoi articolo sono uno più bello dell’altro. Mi stanno facendo conoscere quella Regione in cui abito dalla nascita ma che a livello di montagna non ho frequentato perchè per noi di Mantova il Trentino è più a portata di mano.
Ma questa pandemia mi ha fatto scoprire luoghi stupendi che ho tutta l’intenzione di visitare.
Capisco che la scelta di non rendere copiabile il testo o stampabile sia fatto dalla volontà di evitare un copyriter, ma almeno le schede tecniche sarebbero belle poterle stampare!
Grazie per il tuo sito
Nicoletta
Daniela
3 anni ago AUTHORCiao Nicoletta! Grazie per i tuoi complimenti, fa sempre piacere essere apprezzati. Comprendo la tua frustrazione per la questione copyright. Purtroppo nel tempo mi sono dovuta tutelare perchè tante “colleghe”, invece che salire e affrontare dislivelli, copiavano e incollavano i miei reportage facendo bella foggia di imprese mai vissute. Da qui, purtroppo, il blocco. Che almeno facciano la fatica di scriverle di pugno. Capisco che questo metta in difficoltà i fruitori abituali del mio sito che sono poi le famiglie. L’idea delle schede tecniche non è male. Provo a prendere in considerazione la cosa, ti ringrazio! Nel frattempo, continua a seguirmi perchè sul lato montagna sto per uscire con una splendida novità per i bambini che non vedo l’ora di raccontarvi!
Gloria Mrs CInquefrondi
4 anni agoMa davvero esiste la spada nella roccia come esperienza da fare con i bambini? Fantastico !!! Gloria di Cosmoacademy.it
Daniela
4 anni ago AUTHORSìììì esiste davvero!! <3