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Cosa fare a Napoli con i bambini. In camper nella città partenopea: miniguida

Cosa fare a Napoli con i bambini è stata la prima ricerca che ho effettuato sul web prima di organizzare il nostro on the road in camper verso la città partenopea. Vi confesso che ero bloccata da mille pensieri e pregiudizi a causa di quello che si sente in giro su Napoli ed invece, appena arrivata, mi sono trovata faccia a faccia con una città meravigliosa che ha davvero molto da offrire dal punto di vista turistico.

Un città che è riuscita a fare dei contrasti dei veri punti di forza e che è un serbatoio di esperienze adatte a tutte le età. Come sapete, nella nostra famiglia ci sono due adolescenti e una bambina quindi si presenta sempre la necessità di unire interessi diversi, eppure a Napoli siamo sempre riusciti a conciliare tutte le attività senza che nessuno fosse scontento al termine della giornata.

Noi ci siamo organizzati in autonomia, in questo post trovate tutte le informazioni, ma se avete poco tempo potete affidarvi ad un FRE TOUR.

Cosa fare a Napoli con i bambini

L’umorismo napoletano è qualcosa a metà strada tra il divertimento e la filosofia

Scrivere un post su cosa fare a Napoli non è semplice perché non si riuscirebbe mai ad essere sufficientemente esaustivi e a rendere giustizia a tanta bellezza. Avevo avuto la stessa sensazione quando avevo scritto il post su Cosa fare a Roma con adolescenti: praticamente impossibile scrivere tutto lo scrivibile. Prendete pertanto questo post più come uno spunto sulle cose che si possono fare a Napoli in famiglia attingendo a quelle che abbiamo fatto noi. Ecco dunque cosa abbiamo fatto noi a Napoli in due giorni sperando vi possa ispirare.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Come organizzare la visita a Napoli con i bambini.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Panorama sul mare da Castel dell’Ovo

Partiamo dal presupposto che abbiamo camminato tantissimo nonostante la città sia servita dalla metropolitana: passeggiare per le vie di Napoli è bellissimo ed abbandonarsi alle sue bellezze ti fa dimenticare la stanchezza ai piedi (salvo scoprirlo a fine giornata!). Noi ci siamo organizzati per trascorrere due giorni a Napoli e uno per salire sul Vesuvio col camper.

In due giorni ovviamente non si vede tutto ma se ci si organizza bene, sicuramente si riesce ad ottimizzare il tempo. Il nostro consiglio è di “dividere la città” in porzioni concentrando di volta in volta le cose da vedere nella stessa giornata. Infatti i punti di interesse sono dislocati su diversi fronti e se non siete ben organizzati rischiereste di girare come delle trottole perdendo tanto tempo.

Noi abbiamo fatto in questo modo: il primo giorno abbiamo visitato il centro della città con Spaccanapoli, San Gregorio Armeno, il chiostro di Santa Chiara, ecc. Il secondo giorno ci siamo dedicati alla zona più moderna di Via Toledo aggiungendo poi Castel dell’Ovo, il Vomero, e il lungo mare. Il terzo giorno ci siamo spostati verso il Vesuvio col camper per salire sul cratere. In questo  modo abbiamo praticamente usato  solo un biglietto dei trasporti al giorno risparmiando notevolmente sul budget spostamenti che nella nostra famiglia, moltiplicato per cinque incide sempre tanto. Là dove eravamo disposti nonostante la lontananza, ad arrivare, ci siamo spinti a piedi ma non ci è mai pesato tanto anche perché, come sapete, siamo buoni camminatori.

Vi consigliamo di indossare scarpe comode e di prepararvi ad affrontare anche molte salite visto che Napoli si trova dislocata si diversi colli. Noi, alla fine delle nostre visite siamo arrivati a totalizzare anche 16 chilometri al giorno. Un buon modo per smaltire tutto quello che abbiamo mangiato!

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Cosa fare a Napoli con i bambini

La pizza fritta è una bontà

Per il cibo abbiamo sempre mangiato fuori. A Napoli non ha senso, per risparmiare, prendere il cibo al supermercato e preparare il pranzo al sacco. Basta fermarsi in un qualsiasi chiosco e trovare ottimo cibo a buon prezzo. Per i dettagli leggete il capitolo “cosa mangiare a Napoli” in calce. Per il bere noi avevamo le nostre borracce personali ed abbiamo attinto alle fontanelle. Non ce ne sono così tante come a Roma ma siamo sempre riusciti a fare scorta. Lungo le vie, comunque, preparano ottime spremute di limonata o di arancia anche in questo caso a buon prezzo.

Cosa fare a Napoli con i bambini: Giorno 1, visita al centro storico

Cosa fare a Napoli con i bambini

Il cartello recita: Centro storico di Napoli. Patrimonio dell’Umanità

Il classico cartello marrone che indica i punti di interesse turistico recita così: “centro storico di Napoli. Patrimonio dell’Umanità”. Per capire bene perché il centro storico di Napoli sia stato dichiarato patrimonio dell’Umanità, bisogna entrarci. Non solo entrarci fisicamente col corpo, ma soprattutto col cuore e con la mente.

Il Patrimonio dell’Umanità che recita il cartello non è solo un insieme di monumenti e di opere di interesse, ma una commistione di contrasti che convive nella città e che la rende unica. Il vociare chiassoso dei vicoli e il silenzio del chiostro di Santa Chiara. I vicoli laterali dove vi consigliamo di non addentrarvi e la bellezza di Spaccanapoli. La sacralità del Cristo Velato e gli scacciatori di malocchio per le vie della città.

Visitare Napoli significa assaporare tutto questo. Visitare Napoli significa calarsi pienamente in questa realtà e farsi prendere per mano. Ecco cosa abbiamo fatto noi nel Centro Storico.

Spaccanapoli

Cosa fare a Napoli con i bambini

Cosa è Spaccanapoli?

Spaccanapoli è una via che taglia seguendo una linea retta la città. E’ il cuore di Napoli dove si respira tutta la tradizione e i contrasti di cui vi ho parlato sopra. Passeggiando all’interno di questa via non ci si rende conto di quanto spacchi letteralmente la città in due parti. Ma se salirete al Vomero o più ancora, se arriverete sul cratere del Vesuvio, sicuramente vi renderete conto che il nome è davvero azzeccato.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Spaccanapoli è una sopresa dopo l’altra

Attorno a Spaccanapoli ruotano altre arterie di grande importanza che custodiscono opere d’arte di grande pregio ma anche tradizioni millenarie che vengono portate avanti di generazione in generazione. Ecco qui tutto quello che abbiamo fatto noi intorno a Spaccanapoli.

Il Chiostro di Santa Chiara

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L’interno del Chiostro di Santa Chiara

Il Chiostro di Santa Chiara detto anche delle Clarisse, è una delle cose che in un viaggio a Napoli non deve mancare. Situato proprio a Spaccanapoli è un vero gioiello di spiritualità e di arte. All’interno non solo troverete un singolare silenzio ma un giardino con colonne e muri completamente ricoperti di maioliche colorate. Ogni maiolica rappresenta una scena di vita quotidiana. Passeggiate nel chiostro, godete di questa bellezza, scattate tante fotografie ed osservate i giochi di prospettiva che si creano tra le colonne lungo i corridoi del chiostro.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Le maioliche del chiostro raccontano scene di vita quotidiana

Vi consigliamo di entrare nel chiostro dopo essere stati nella piacevole confusione di Spaccanapoli. Varcare le soglie del monastero e scoprire un angolo di pace e silenzio tale, vi farà comprendere ancora di più la questione degli eccessi che a Napoli sanno convivere in maniera indisturbata.

L’ingresso è a pagamento, per info sugli orari e sui prezzi consultate il sito del Chiostro di Santa Chiara.

Via San Gregorio Armeno

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In via San Gregorio Armeno sacro e profano convivono in un equilibrio perfetto

E’ la strada dove ammirare l‘arte presepiale e che in qualsiasi momento dell’anno (noi siamo andati ad agosto) vi darà la sensazione di essere entrati nel vivo del Natale. Ma anche in questo caso, la filosofia napoletana esce allo scoperto ed accanto al sacro, compare il profano generando una armonia davvero suggestiva. E così Maradona sta accanto al bambinello, i personaggi del presepe fanno capolino in mezzo agli artisti del cinema.

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I personaggi famosi ricreati dai presepisti di San Gregorio armeno

Di San Gregorio Armeno non si ricordano solo le statuine ma anche il grande campanile che si affaccia sulla via e che mette in connessione la chiesa e il monastero proprio dedicate a San Gregorio Armeno. Passando in mezzo ai presepi non dimenticate di entrare nella splendida chiesa: resterete a bocca aperta davanti a tanto oro e tanta magnificenza.

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Imperdibile la Chiesa di San Gregorio Armeno

San Biagio dei Librai e l’ospedale delle bambole

Cosa fare a Napoli con i bambini

In Via San Biagio dei Librai trovate l‘ospedale delle bambole. Un luogo dove vengono riparate e restaurati i giochi d’epoca. Purtroppo quando siamo arrivati noi era ferragosto ed era chiuso ma sicuramente con i bambini merita la visita. Tutte le info del caso le trovate in questo post.

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La scultura di Pulcinella in Via dei Tribunali

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Poco lontano dalla Chiesa del Purgatorio ad Arco, in una delle vie che unisce via dei Tribunali a Via San Biagio dei Librai, trovate la scultura di Pulcinella dove vorrete di sicuro scattare una fotografia. Si tratta di un lavoro in bronzo ad opera di Lello Esposito che ha il naso lucidissimo perché tutti, in segno di fortuna lo sfregano. Non resisterete!

Napoli Sotterranea

Cosa fare a Napoli con i bambini

Visitare Napoli sotterranea significa avere una prospettiva completamente diversa di Napoli e allo stesso tempo comprenderla nel suo profondo. La visita di Napoli sotterranea permette di scendere a 40 metri di profondità nel cuore della città per entrare in un mondo a parte. Una visita guidata vi permetterà di scoprire la città da quando fu fondata (Neapolis) sino alla seconda guerra mondiale. Un vero e proprio tour che attraversa le mura di tufo giallo e vi porterà in una atmosfera magica e surreale fatta di canali, cisterne d’acqua cristallina e cunicoli stretti in cui passare.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Vestitevi con delle felpe perchè fa freddo durante la visita

Il tour che abbiamo scelto noi prevede un tratto stretto e claustrofico con torce molto simili alle candele. Il tratto non è breve ed è davvero molto stretto. C’è solo una via d’uscita poco dopo l’inizio con un raccordo che coduce al punto di arrivo. Nostra figlia maggiore dopo aver provato la prima parte di cunicolo stretto era a disagio ed è tornata indietro.

Cosa fare a Napoli con i bambini

L’ultima parte è molto suggestiva. Si svolge in un cunicolo con delle candele che illuminano il cammino

Noi altri abbiamo proseguito fino alla fine. E’ comunque possibile bypassare il cunicolo stretto ma vi perdete la parte con le cisterne d’acqua. Ci sono anche altri percorsi detti Napoli sotterranea che non prevedono passaggi claustrofibici.  Quello che abbiamo visitato noi è questo.

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E’ possibile prenotare la visita on line ma noi ci siamo messi in file e dopo circa 40 minuti di attesa siamo entrati.

Per la visita dotatevi di scarpe comode e soprattutto di una felpa perché fa freddo. Con la Napoli sotterranea è prevista poi la visita al Teatro greco -romano al quale si accede attraverso l’ingresso di un basso in Vico Cinquesanti.

Si tratta di un grande teatro che poteva ospitare fino a 6000 persone di cui resta ancora traccia oggi. All’interno di questo teatro, nel corso del tempo, sono state costruite stanze dove ancora oggi i napoletani abitano. Si tratta dei famosi bassi, ambenti le cui uniche vie di aerazione e di luce sono le porte che danno sulla strada. Ancora oggi i bassi nati utilizzando parti dell’antico teatro sono abitati dai napoletani nel cuore di Spaccanapoli.

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La cisterna

Chiesa di San Gennaro – Duomo di Napoli

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La cappella con le reliquie di San Gennaro

Il Duomo di Napoli è imponente e bellissimo. Siamo entrati abbastanza di corsa perché era ormai tardi ed eravamo stanchi di camminare ma una visita la merita, ovviamente. Qui si trova la cappella dedicata a San Gennaro dove, troverete dei pannelli che spiegano il fenomeno dello scioglimento del sangue del santo. Poi, presso l’altare maggiore, trovate la cassaforte che custodisce le ampolle con i l sangue di San Gennaro e le ossa del cranio del Santo.

Opera di Banksy a Napoli: Madonna con la pistola

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L’opera di Banksy “Madonna con la pistola”

Tra i vicoli di Spaccanapoli, precisamente in Piazza Gerolamini, si trova l’unica opera italiana di Banksy. Si tratta di “Madonna con la pistola” che potete vedere preservata da un plexiglas. L’opera è stata chiamata così perché questa Madonna, al posto dell’aureola ha – appunto – una pistola. Alle nostre ragazze è piaciuta ed ha ovviamente destato interesse. Un buon punto a favore delle famiglie come noi che decidono di visitare Napoli con gli adolescenti.

Museo Cappella Sansevero e il Cristo Velato

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L’ingresso alla Cappella Sansevero

La Cappella Sansevero è un altro dei must di Napoli. Lasciare la città senza aver visto il Cristo Velato sarebbe impensabile. Tanto più che per i bambini è prevista un’audioguida fatta benissimo che li incanterà.

Il Cristo Velato è una scultura che vi lascerà senza parole: Gesù deposto dalla croce, viene coperto da un sottile velo che lo ricopre senza però nascondere il suo volto e il suo corpo. Il velo – pare impossibile – è scolpito nel marmo. Resterete per ore a guardare questa opera che è ipnotica e allo stesso tempo commuovente. Non da meno saranno le altre sculture all’interno della cappella anch’esse in marmo e finemente lavorate.

Al piano inferiore, poi, troverete le famose macchine anatomiche: gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema arterovenoso quasi perfettamente integro.

Per visitare la Cappella Sansevero e vedere il Cristo velato è necessario prenotare sul sito. Fatelo con anticipo perché in tempo di COVID il numero di visite è limitato, pertanto le date disponibili si esauriscono facilmente.

Cosa fare a Napoli con i bambini: Giorno 2 Via Toledo, il lungo mare e la parte più moderna della città

Cosa fare a Napoli con i bambini

Il Vesuvio da Castel dell’ovo

Il secondo giorno del nostro soggiorno napoletano lo abbiamo dedicato alla parte più moderna della città. In realtà, anche in questo caso, tradizioni e modernità si alternano in una danza piacevole e sempre ricca di sorprese ma non c’è dubbio che uscendo dalla metrò Toledo, si viene catapultati nella Napoli dello shopping e della modernità.

Ecco cosa abbiamo fatto.

Stazione metropolitana Toledo e Via Toledo

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La Fermata Toledo della metropolitana è bellissima

La fermata della metropolitana Toledo è famosa per la sua straordinaria bellezza. E pulizia, diciamolo. Usciti dai vagoni alzate lo sguardo e riempite gli occhi di stupore: una cupola colorata con giochi di luce e mosaici tendenti all’azzurrino vi accompagnerà verso l’uscita. Salite le scale vi trovate in Via Toledo: una via moderna dove con  i negozi più famosi per lo shopping. Proprio fuori dalle scale ci sono i lucernari della metro. Sbirciate e scoprite da quale esattamente proviene il fascio che crea i giochi di luce.

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La stazione metro Toledo prende luce da lucernari che danno direttamente sulla strada

Passeggiando in via Toledo vi renderete conto che potreste essere ovunque se non fosse per il profumo di pizza fritta e per i cuoppi da passeggio il cui profumo invade l’aria già dalle prime ore della mattina.

Galleria Umberto I

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Il soffitto della Galleria

Come vi dicevo sopra, vi sembrerà di passeggiare in qualsiasi città metropolitana. Attraversando Galleria Umberto I, per esempio, potreste avere la sensazione di trovarvi a Milano in Galleria Vittorio Emanuele. Sicuramente di dimensioni più ridotte ma non meno bella ed elegante. Le grandi vetrate, la pavimentazione elegante e l’atmosfera liberty di questo angolo di città costruito tra il 1887 e il 1890 vi doneranno grande respiro e grandi sensazioni le stesse che i 147 metri di lunghezza, 15 di larghezze e 34 di altezza diedero ai Napoletani che in poco tempo fecero della galleria il centro mondano della città.

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Caffè Gambrinus

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Il caffè Gambrinus è un caffeè storico dove nacque il famoso Caffè sospeso

L’eleganza della Galleria Umberto I ben si accompagna al lusso e alla bellezza dello storico caffè Gambrinus dove vi consigliamo di mettervi in coda per bere un caffè. Il caffè a Napoli è tutto ottimo ma qui avrà un sapore diverso perché questo è non solo un locale storico ma anche il luogo dove è nato il caffè sospeso. Si tratta della tradizione di lasciare pagato un caffè per chi non ha la possibilità di farlo.

In realtà poi è una tradizione che si è diffusa un po’ ovunque qui a Napoli ma di certo, dal punto di vista turistico è divertente farlo qui. Oltretutto il caffè è molto elegante e merita una visita.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Un caffè al Gambrinus è imperdibile in un viaggio a Napoli

Come si lascia un caffè pagato al Gabrinus?

Semplice! Basta entrare (dopo la lunga coda!), andare alla cassa e dire quanti caffè vogliamo per noi e quanti sospesi. Dopo di che vi verranno rilasciati due scontrini: uno per voi da consegnare al bancone e uno che verrà annullato a penna con la scritta sospeso e che dovrete lasciare all’interno della grande caffettiera posta all’ingresso. Dopo di che potrete recarvi al banco e ordinare il vostro: vi verrà servito in una tazzina rovente mantenuta costantemente al caldo da getti di vapore continui prima che il caffè venga servito.

Piazza Plebiscito

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Piazza Plebiscito

E’ uno dei grandi simboli di Napoli e si trova proprio al termine di Via Toledo. Con una superficie di oltre 25 mila metri quadrati, è la più grande della città e tra le più grandi d’Italia. Piazza Plebiscito è delimitata, nella sua vastità  da edifici di grande importanza: il  palazzo della Prefettura, Palazzo Salerno, Palazzo Reale e la Chiesa di San Francesco di Paola con il suo famoso colonnato. Siamo entrati nella Chiesa e subito ci siamo resi conto che all’interno assomiglia molto al Pantheon  mentre fuori, il parallelismo con il colonnato di San Pietro è immediato. L’accesso alla Chiesa è gratuito.

In piazza Plebiscito, inoltre, è possibile visitare Palazzo Reale e la Galleria Borbonica. Esperienze che, per mancanza di tempo non abbiamo vissuto e che terremo in considerazione per il nostro prossimo tour di Napoli.

Castel dell’Ovo

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Visitare Castel dell’Ovo significa respirare aria di mare. Quell’aria che, tutto sommato, dentro nei vicoli non respiri se non fosse per la piacevole brezza che soffia. Per intenderci, camminando per Spaccanapoli, non si direbbe che la città si trova affacciata su un golfo. Niente reti di pescatori, niente souvenir con stelle marine. Spaccanapoli ha una dimensione tale che ti porta fuori da tutto e astrae in una realtà sospesa e infinitamente meravigliosa.

Raggiungendo invece Castel dell’Ovo si incontra la Napoli marinara. Quella dei pescatori, delle barche e delle onde del mare. Da Castel dell’Ovo si ha una vista mozzafiato sul Golfo e sul Vesuvio che in lontananza si staglia oltre l’orizzonte del mare.

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La visita a Castel dell’Ovo è gratuita ma in tempo di COVID va prenotata sul sito del comune di Napoli.

Il quartiere del Vomero, Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo

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Il Vomero, una Napoli che non ti aspetti

Il Vomero è uno dei quartieri eleganti di Napoli. Si trova su una collina alla quale si accede tramite una bella funicolare retrò che vi porterà in una zona completamente diversa da quella del centro storico. Anche qui troverete antichi palazzi ma molto raffinati e dal sapore un po’ borghese. La sensazione immediata, con le scale che risalgono le vie del quartiere, i piccoli bar e ristoranti sotto le fronde degli alberi è quella di essere approdati a Parigi , magari a MontMartre.

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Qui si respira un’aria completamente diversa ed è il luogo ideale per osservare Napoli dall’alto ed individuare i punti di interesse della città scoprendoli attraversi i colori dei tetti o le traiettorie delle vie. Da qui capirete esattamente perchè Spaccanapoli ha questo appellativo e vedrete in tutta la sua maestosità il Vesuvio che domina il quadro della città.

Al Vomero due sono i punti di interesse: Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino. Entrambi hanno una terrazza panoramica dalla quale godere del panorama sulla città. Per mancanza di tempo sulla tabella di marcia non siamo entrati in questi due luoghi ed abbiamo solo goduto della vista dal belvedere sul golfo.

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La vista dalla terrazza panoramica del Vomero

Per salire al Vomero, trovate la stazione della funicolare sul finire di Via Toledo.

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La funicolare che sale al Vomero è molto elegante in stile retrò

Spritz o apertivo low cost

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C’è un che di straordinariamente giusto nella filosofia di vita napoletana. Un qualcosa che permette a tutti, in linea di massima, di concedersi gli sfizi della vita per mantenere alto il livello di apprezzamento della vita. Qui da noi, al nord, l’aperitivo è un fatto di movida, di darsi un tono. Un aperitivo con stuzzichini e qualcosa da bere diventa un evento ed anche – lo vedo con le mie adolescenti – una spesa, inutile negarlo.

A Napoli vige l’aperitivo da passeggio. Che sia uno spritz o un prosecco, ti viene servito freddo ghiacciato da consumare passeggiando. Magari con in mano un tarallo. Le piccole gioie della vita che non si negano a nessuno e che con qualche bollicina rendono il cuore leggero e lieto. A meno di tre euro (il prosecco e tarallo l’abbiamo pagato 1,50) ci si concede l’aperitivo lungo le vie del centro storico. E si cammina più allegri.

Una cena ai quartieri spagnoli

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Dopo tanto camminare, come ultima tappa del nostro tour napoletano, ci siamo concessi una buona cena ai quartieri spagnoli che occupano una porzione di spazio laterale a via Toledo.  I quartieri spagnoli sono il luogo della cucina buona, dei piatti di pasta serviti in mezzo alla via, delle trattorie dove viene servito di tutto: dalla pizza al pesce passando per tutto quello che di più buono offre la cucina tradizionale. Una esperienza tutta da provare nel chiassoso divertimento di questa parte immortale della città.

Cosa fare a Napoli con i bambini: Giorno 3, salire sul Vesuvio

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Salire sul Vesuvio è un’esperienza unica per i bambini

Dopo aver dedicato due giorni alla scoperta della città, con molto dispiacere abbiamo abbandonato il centro e ci siamo diretti verso il Vesuvio. Due giorni non bastano per vedere Napoli ma ci si può già fare una idea della sua bellezza e si lascia indietro qualcosa con la scusa di ritornare.

Noi desideravamo tanto salire sul Vesuvio per osservare la città da una prospettiva diversa e non siamo rimasti delusi. E’ possibile raggiungere la zona del Vesuvio in camper senza troppe difficoltà perché nonostante vi troverete a percorrere una strada in montagna, non sarà mai abbastanza stretta da mettervi in difficoltà.

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L’ingresso al Parco Nazionale del Vesuvio

Per raggiungere il punto di partenza delle navette, dovete inserire nel navigatore Strada per Belvedere Vesuvio (Belvedere della Seggiovia),   Ercolano. Arriverete ad un punto in cui dovrete lasciare il mezzo e salire con i bus navetta che vi porteranno ai tornelli d’entrata. Per salire sul Vesuvio è necessario prenotare on line. Si tratta di un mini trekking facile che non richiede attrezzatura particolare se non scarpe comode e scorte di acqua soprattutto in estate.

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Per leggere la nostra esperienza, vedere le immagini del trekking e prendere nota dei dettagli per salire in camper al Vesuvio, vi rimandiamo al nostro post che potete leggere qui.

Cosa e dove mangiare a Napoli

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Se decidete di organizzare un viaggio a Napoli, mettevi a dieta qualche mese prima e poi…partite con lo stomaco pronto ad accogliere ogni tipo di prelibatezza! La cosa bella è che davvero lo street food a Napoli è degno del suo nome e non è un fatto di tendenza modaliola.

Lo street food napoletano è buono, assolutamente low cost e offre un ventaglio di possibilità davvero incredibile.

Tra i must sicuramente la pizza da gustare seduti in pizzeria o in versione street food fritta o portafoglio. Sicuramente il Cuoppo di mare o di terra: un cono di carta con ogni ben di Dio da infilzare su un grande stecco e mangiare camminando per i vicoli condividendolo con qualcuno.

Assaggiate i taralli nelle varie declinazioni di gusti e non vorrete più smettere di mangiarne. Frittata di pasta, mozzarella di bufala e pasta col pesce poi, non dovrebbero mancare nella vostra lista delle cose da assaggiare. Questo per quando riguarda il gusto salato.

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Se poi volete buttarvi sui dolci, allora non si può non nominare la pastiera, i babà, le sfogliatelle nella versione riccia e frolla, le nuvole da gustare con un buon caffè bollente.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Noi siamo approdati a Napoli ad agosto ed eravamo tra le vie del centro il giorno di ferragosto. Alcuni negozi e punti di interesse storico per quel che concerne l’aspetto culinario erano chiusi quindi il nostro food tour non ha sempre toccato nomi famosi e conosciuti ma nonostante ciò abbiamo sempre mangiato divinamente.

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Se però desiderate sapere dove mangiare a Napoli andando sul sicuro scoprendo i locali storici, vi rimando al sito della mia amica Irene, esperta viaggiatrice che ha stilato un articolo molto interessante con gli indirizzi imperdibili del cosa e dove mangiare a Napoli. Se siete patiti di pasticceria partecipate al FREE TOUR dei dolci napoletani

Cosa fare a Napoli con i bambini

Napoli è pericolosa con i bambini?

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E’ una delle domande più frequenti che mi sono vista recapitare in privato da parte di molte persone. Non mi sono più di tanto scandalizzata perché, devo essere sincera, anche io ero partita con questo dubbio. Attorno a Napoli aleggia un oscuro velo di terrore. Come se tutta la criminalità fosse concentrata qui e non ci fosse via di scampo.

Ho trovato, con grande piacere, una città moderna, pulita e ben controllata. Così come nelle altre città metropolitane, abbiamo incontrato ovunque l’esercito pronto ad intervenire per qualsiasi necessità così da rendere il centro godibile e sicuro per tutti, famiglie con bambini comprese.

Cosa fare a Napoli con i bambini

Napoli è ricca di opere d’arte ben tutelate a dimostrazione dell’orgoglio che hanno i napoletani verso la loro città. La metropolitana è un piccolo gioiello e le strade del centro sono ordinate e pulite. Spaccanapoli, il cuore pulsante della città è assolutamente percorribile rispettando le regole di base che si rispettano in tutte le grandi città, senza distinzione: niente oggetti preziosi alla mercè di borseggiatori, zaino tenuto sul davanti e bambini tenuti per mano, soprattutto dove c’è folla. Niente di diverso da Milano, Roma o Torino solo per citare qualche nome noto.

Il consiglio che vi diamo è di non addentrarvi nei vicoli perché allora sì che potrebbe essere potenzialmente pericoloso: lontani da eventuali aiuti, potreste trovarvi in situazioni spiacevoli le stesse, per esempio, che potreste vivere nei vicoli di Genova. Siamo stati recentemente nella città ligure e via dei Prè non è di certo diversa dalle strette strade di Napoli dove sicuramente è meglio non infilarsi.

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Napoli è una città pulita. A cominciare dalla sua metropolitana

Le regole del COVID sono rispettate molto bene: non si entra nei negozi, nei musei e nei punti di interesse senza mascherina e c’è moltissima attenzione nel far rispettare questa regola. Poi tutto il mondo è paese e gli ignoranti li troviamo ovunque: a Napoli come dietro casa.

Partite dunque per Napoli con la voglia di esplorare e fatelo rispettando tutte le norme di sicurezza del caso: non resterete delusi e vorrete di sicuro comprare la calamita “Aria di Napoli” per portarne un po’ con voi e restare attaccati a questa città anche nei grigi giorni invernali.

Cosa fare nei dintorni di Napoli

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E’ ovvio che non si esaurisce la visita della città in due giorni ma è altrettanto vero che è sempre bello conservare qualcosa da vedere la volta successiva per avere la scusa di tornare. A Napoli ci sono tante cose che non abbiamo visitato un po’ per mancanza di tempo, un po’ perché comunque il caldo di agosto non ha reso le cose facili.

Non abbiamo visto la Galleria Borbonica, abbiamo tralasciato il Maschio Angioino e non ci siamo spinti verso Ercolano e Pompei o in Costiera Amalfitana. Se desiderate avere qualche spunto in più, vi consiglio vivamente il post di  Incinqueconlavaligia col il suo itinerario di cinque giorni a Napoli che mi è stato di grande aiuto e ispirazione per organizzare questo viaggio.

Se poi  desiderate anche abbinare la visita di Napoli a Pompei ma avete poco tempo, potete acquistare i biglietti di  un tour organizzato Civitatis così non dovrete pensare a nient’altro che godervi la visita

Napoli in camper: dove dormire

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L’area sosta Parco dei Camaldoli a Napoli è molto tranquilla e ben gestita

A Napoli abbiamo dormito in una area sosta meravigliosa. Pulita, ordinata e molto ben organizzata, ci ha regalato momenti di vero relax dopo aver camminato tutto il giorno. Situata in collina, la sera soffiava un piacevole venticello ed essendo in una zona molto silenziosa, la notte dormivamo al canto del grilli. Non sembrava nemmeno di essere in città.

L’area offre diversi servizi (tendone per mangiare all’aperto, bagni e docce, barbecue, ecc) che però in periodo di COVID erano chiusi e quindi non ne abbiamo fatto uso. L’area sosta è gestita in modo egregio dal Camper Club Napoli ed è comoda perché la fermata del bus si trova a pochi metri dall’entrata. Per raggiungere il centro si prende il bus e poi la metro ma il gestore dell’area sosta vi spiegherà tutto nei minimi dettagli.

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I servizi bus ad una certa ora della sera però finiscono la loro corsa (mi pare intorno alle 21.00). Abbiamo visto molte persone raggiungere l’area con il taxi. Noi, lasciata la stazione della metro siamo sempre rientrati con piacere a piedi nonostante fosse distante 2,5 km e fosse ormai sera.

La zona è tranquilla e lungo il cammino abbiamo sempre trovato qualche napoletano disposto a fare la strada con noi chiacchierando e rendendo il cammino più umano e divertente. E’ una caratteristica che abbiamo notato: i napoletani hanno il cuore grande e gli occhi aperti su chi ha bisogno. Diverse volte abbiamo ricevuto aiuto senza necessariamente chiederlo e solo perché qualcuno, dall’alto di un balcone, dal marciapiede di una via, ha visto che eravamo in difficoltà.

Cose che a casa nostra, ce le possiamo anche sognare!

L’area sosta  si chiama Area sosta camper Napoli PARCO DEI CAMALDOLI  Via Guantai ad Orsolone, 121 80131 Napoli (IT). Per info e dettagli consultate il sito QUI

Per visitare la città potrebbe interessarvi la carta Naples Pass per accedere  gratuitamente ad alcuni dei musei più importanti di Napoli.

Se desiderate invece un alloggio in città date un’occhiata a questa mappa



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Daniela

Moglie, Mamma di tre ragazze, insegnante, amante dei viaggi avventura on the road. Montagna, oudoor e tutto il bello che c'è nell'andare alla scoperta di luoghi nascosti

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