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Ghiacciaio Fellaria con bambini: in Valmalenco vis a vis con un gigante in estinzione

Più passano gli anni e più mi sento addosso la responsabilità del tempo che passa. E’ come se mi mancasse la terra sotto i piedi e se avvertissi dentro l’urgenza di non farmi mancare cose speciali e di grande bellezza perché magari un domani non riuscirò più a guadagnarmele.

E’ stato il caso del trekking al ghiacciaio Fellaria in Valmalenco. Sentivo forte dentro di me una voce che mi diceva di portare nostra figlia a vedere da vicino un ghiacciaio in Lombardia. Sappiamo tutti che la vita di questi giganti sarà breve ed ho pensato che sarebbe stato un bel regalo portarla a conoscerne uno da vicino. Scoprire come è fatto, capire cosa sia questa lingua del ghiacciaio, comprendere l’effetto dei cambiamenti climatici. O più semplicemente per vivere una favola dai contorni di ghiaccio fatta di cristalli, di iceberg e di ruscelli impetuosi che scendono a valle.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il ghiacciaio di Fellaria si trova in Valmalenco, a mio avviso una delle Valli più belle per trascorrere le vacanze in montagna in Lombardia con i bambini.

Il trekking per raggiungere il ghiacciaio Fellaria è molto suggestivo, mai particolarmente difficile e quindi siamo andati a prenderci questa bellezza. Qui di seguito trovare tutto quello che c’è da sapere per raggiungere in tutta sicurezza il ghiacciaio Fellaria con i bambini.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Scusate se sarò un po’ dura, un po’ petulante e ridondante ma l’escursione al ghiacciaio Fellaria è comunque un trekking importante in quota e dire che è semplice potrebbe spingere famiglie inesperte a mettersi in cammino. Vorrei che, come al solito, tutto fosse chiaro e che di partisse con la giusta consapevolezza. Mettetevi dunque comodi e, dopo queste premesse, seguitemi!

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Vista del ghiacciaio Fellaria all’arrivo dal sentiero

Trekking al ghiacciaio Fellaria con bambini: il sentiero

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il sentiero è molto bello e vario. Ricco di acqua, ruscelli e ponticelli da attraversare

Si può andare al ghiacciaio di Fellaria con i bambini? Sebbene in rete si sia letto di tutto, posso affermare che sì, il sentiero che conduce al Ghiacciaio di Fellaria è percorribile senza grossi problemi con i bambini. Nonostante il dislivello non sia affatto trascurabile, non ci sono punti esposti o zone pericolose e questo garantisce una certa sicurezza durante il cammino. Il sentiero sale prevalentemente in modo dolce percorrendo grandi valloni ricchi di ruscelli impetuosi, ponticelli e pozze di acqua bianco latte segno del fatto che l’acqua scende direttamente dalla vedretta.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il vallone che porta al ghiacciaio è percorso da ruscelli impetuosi

In un punto, verso la parte finale, troverete qualche catena ma più da ausilio per la pendenza che per l’esposizione quindi, anche in questo caso non dovrete temere per i vostri piccoli camminatori. Il trekking che conduce al Fellaria può essere sostanzialmente suddiviso in tre tappe.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

La parte con le catene. Servono per aiutare nella salita ma non è una parte esposta

  • La prima parte del sentiero costeggia il lago di Campo Moro ed è caratterizzata da passaggi molto panoramici e protetti con una vista sempre costante sul ghiacciaio e sul Rifugio Bignami che è il primo punto di arrivo per il trekking al ghiacciaio Fellaria.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il sentiero che dalla diga di Campo Moro porta al Rifugio Bignami è molto bello e panoramico

  • La seconda parte del sentiero è quella che, dopo aver lasciato il Rifugio Bignami, vi porterà all’Alpe Fellaria attraversando il grande vallone percorrendo il Sentiero Glaciologico Marson. Questa parte di sentiero, sempre molto dolce nelle sue salite e discese è molto divertente soprattutto per i bambini: lungo il cammino incontreranno diversi ponticelli di legno che attraversano i torrenti e anche animali al pascolo liberi. Mucche, caprette e asinelli dominano la scena bucolica insieme ai bambini pastori che arrivano qui con i secchi sulle spalle per mungere. Se guardate con attenzione, lungo il cammino sui massi, troverete dei piccoli seggiolini di legno ad una gamba utilizzati proprio durante la mungitura.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

Lungo il cammino trovate dei pannelli che raccontano la storia del ghiacciaio

  • La terza parte è quella finale che conduce al ghiacciaio. Mai pericolosa e molto ben segnalata (seguite i bolli blu), è comunque all’interno di una grande valle formata da enormi massi erratici. E’ questo il punto in cui la pendenza si fa piuttosto accentuata e che vi metterà alla prova. Se avete con voi bambini piccoli sicuramente faranno un po’ di fatica per le gambine corte ma sarà un gioco divertente cercare i massi più comodi e adatti a loro. Non temete, arriveranno in cima senza grossi problemi. Questa parte in notevole pendenza è l’ultimo sforzo che vi verrà chiesto e non durerà più di 30 minuti (soggettivo) dopo i quali vi si aprirà un sipario che vi farà venire i brividi. Siete arrivati ai piedi del ghiacciaio Fellaria.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

L’ultima parte del sentiero è tra grandi massi da superare

  • Lungo tutto il percorso troverete delle indicazioni molto interessanti per i bambini ma anche per voi. Si tratta dei pannelli che spiegano nei dettagli il Sentiero Glaciologico Marson. I bambini scopriranno sul campo la storia del ghiacciaio, vedranno lungo il corso degli anni come si è ritirato, capiranno nella pratica che in quel momento stanno camminando dove un tempo si trovavano i ghiacci perenni. Vedranno l’azione del ghiaccio sulla roccia nel corso della storia. Un vero e proprio museo a cielo aperto che merita assolutamente di essere visitato con i bambini.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

La storia del ghiacciaio raccontata attraverso i segni che ha lasciato

Come si raggiungere il ghiacciaio di Fellaria con i bambini? Due sentieri a seconda dell’attitudine alla montagna

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Per raggiungere il ghiacciaio abbiamo seguito il sentiero C

L’escursione al Ghiacciaio Fellaria è relativamente facile per i motivi di cui vi ho parlato sopra. Si tratta tuttavia di un trekking con un dislivello abbastanza impegnativo che può essere percorso solo se i bambini (e i loro genitori) sono abituati a camminare e a sostenere lunghe percorrenza. In totale, infatti, tra dislivelli positivi e negativi, a fine giornata, avrete totalizzato 1090 metri di salita e altrettanto a scendere con un tempo di cammino totale che si aggira intorno alle 6/7 ore nell’arco della giornata.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Ci sono però diverse modalità per organizzare un trekking al ghiacciaio di Fellaria con i bambini. Qui di seguito trovate la versione per camminatori abituati (che possono organizzare l’esperienza in un giorno) e quella più semplice che prevede di spezzare in due giorni il dislivello.

Trekking al ghiacciaio Fellaria per bambini e genitori molto abituati a camminare: esperienza di un giorno

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Questo tipo di trekking prevede di salire al ghiacciaio in giornata e rientrare la sera. E’ riservata alle famiglie allenate e in grado di sostenere dislivelli considerevoli all’interno di una giornata.

  • Partenza: Diga di Gera
  • Punto di sosta intermedio: Rifugio Bignami. (per tutte le info per raggiungere il rifugio, fate riferimento a questo mio post dove trovate tutte le info e le foto)
  • Dopo una breve pausa al Bignami, incamminatevi a sinistra del rifugio (trovate comunque le indicazioni delle paline) verso l’Alpe Fellaria. Attraversate l’Alpe Fellaria e dopo il ponticello seguite il Sentiero C che lentamente vi porterà al ghiacciaio.
  • Ritorno. Percorrete il sentiero a ritroso fino a raggiungere il Rifugio Bignami e da qui si presentano due possibilità
  • 1: Per i più allenati: scendere a sinistra del Bignami prendendo il sentiero che porta all’Alpe Gembrè. Questo sentiero permette di fare il giro ad anello del lago ma è lungo il doppio di quello classico. Merita molto perché è parecchio scenografico sia dal punto di vista paesaggistico che per la bellezza delle malghe che incontrate lungo il cammino. Inoltre nell’ultimo tratto si passa in gallerie e pertugi scavati nella roccia molto suggestivi.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

L’ALpe Gembrè è un piccolo gioiello

  • 2: Per i meno allenati: dopo aver raggiunto il Rifugio Bignami, percorrere a ritroso il sentiero dell’andata.

Trekking al ghiacciaio Fellaria per bambini e genitori non abituati a camminare: esperienza di due giorni.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Se però non siete una famiglia molto abituata a camminare e a sostenere dislivelli importanti, di certo il ghiacciaio non vi è precluso. Dovete solo giocare la carta B, ossia “spezzare” in due giorni il dislivello dormendo al rifugio e salendo al ghiacciaio il secondo giorno. In questo modo prendete due piccioni con una fava: non vi stancate troppo e – cosa ancor più bella – avrete modo di trascorrere una notte in quota che è un’esperienza unica.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

L’Alpe Fellaria è il punto di partenza dopo il RIfugio Bignami per raggiungere il Ghiacciaio di Fellaria

Se non l’avete mai fatto, vi lascio il link per sapere cosa mettere nello zaino per dormire in rifugio e per scoprire quali sono le regole da rispettare quando si dorme in montagna. In tempo di COVID sono poi state aggiunte alcune regole fondamentali per la vita in Rifugio che potete consultare qui e che sono state scritte dal CAI.

Questo tipo di trekking prevede di salire al Rifugio Bignami il primo giorno e il successivo di salire al ghiacciaio pertanto prevede 2 giorni di permanenza in quota ed è così ripartito.

  • Giorno 1: raggiungete il Bignami partendo dalla Diga di Campo Moro. (per tutte le info su come raggiungere il Rifugio Bignami fate riferimento a questo mio post)
Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il parcheggio alla base della diga è un punto in cui lasciare il camper per la sosta

  • Giorno 2: incamminatevi a sinistra del rifugio (trovate comunque le indicazioni delle paline) verso l’Alpe Fellaria. Attraversate l’Alpe Fellaria e dopo il ponticello seguite il Sentiero C che lentamente vi porterà al ghiacciaio.
  • Ritorno. (sempre il giorno 2) Percorrete il sentiero a ritroso fino a raggiungere il Rifugio Bignami e da qui si presentano due possibilità
  • 1: Per i più allenati: scendere a sinistra del Bignami prendendo il sentiero che porta all’Alpe Gembrè. Questo sentiero permette di fare il giro ad anello del lago ma è lungo il doppio di quello classico. Merita molto perché è parecchio scenografico sia dal punto di vista paesaggistico che per la bellezza delle malghe che incontrate lungo il cammino. Inoltre nell’ultimo tratto si passa in gallerie e pertugi scavati nella roccia molto suggestivi.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

L’alpe Gembrè

  • 2: Per i meno allenati: dopo aver raggiunto il Rifugio Bignami, percorrere a ritroso il sentiero dell’andata.

Dettagli tecnici del sentiero per il trekking al ghiacciaio Fellaria

Ghiacciaio Fellaria con bambini

DISLIVELLI PARZIALI

  • Dislivello parziale Diga di Campo Moro – Rifugio Bignami +507m / -132m (3,5Km) Tempo di percorrenza: 1,30 h soggettivo, coi bambini di più
  • Dislivello Parziale Rifugio Bignami – Ghiacciaio (Percorso “C”) +290m / -65m (2,5Km) Tempo di percorrenza: 1,30 h. soggettivo, coi bambini di più

 

  • DISLIVELLI TOTALI
  • Rifugio Bignami – Alpe Gembrè – Campo Moro +260m / -640m (5,5Km)
  • Campo Moro – Rifugio Bignami – Ghiacciaio (Percorso “C”) e ritorno dallo stesso percorso +/-990m (12,5Km) Tempo di percorrenza totale A/R 6 ore di puro cammino, soste escluse (soggettivo)
  • Campo Moro – Rifugio Bignami – Ghiacciaio (Percorso “C”) e ritorno da alpe Gembrè +/-1050m (14Km) Tempo di percorrenza totale A/R 7 di puro cammino, soste escluse (soggettivo)
  • Tempo totale di percorrenza dell’escursione: indicativamente l’escursione richiede un tempo totale di circa 6/7 ore di cammino spalmate su tutta la giornata. Il tempo di percorrenza è comunque sempre soggettivo perché dipende da come camminate in montagna. Con i bambini aggiungete di sicuro più tempo.
  • Se rientrate dall’Alpe Gembrè tenete presente che il percorso è più lungo e dovete aggiungere circa un’ora in più.

Cosa fare dopo il trekking al ghiacciaio Fellaria con i bambini

L’ambiente in cui vi trovate merita rispetto e allo stesso tempo potrebbe anche essere pericoloso. Non scendete a livello del lago: potrebbero cadere grossi pezzi di ghiaccio che causano onde anomale. Potreste cadere in acqua richiando l’ipotermia o di annegare. Godetevi questo posto nel pieno rispetto della sicurezza.

Una volta raggiunto il ghiacciaio, sospirerete. Io, ad essere onesta, mi sono pure messa a piangere per l’emozione. Non era stanchezza ma proprio emozione nel vedere una cosa così bella. Mi sono seduta in contemplazione e questa fase è durata parecchio. Abbiamo pranzato con i panini che ci eravamo portati nello zaino (al ghiacciaio non c’è rifugio quindi dovete portarvi tutto da casa) e poi siamo partiti in esplorazione.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

  • Stare a guardare la vedretta osservando le cascate che scendono dall’alto e che vanno poi a formare il laghetto.
  • Aguzzare la vista e tendere l’orecchio per vedere i blocchi di neve che cadono dal ghiacciaio e sentire i forti boati che fanno schiantandosi a terra. All’inizio vi faranno paura e ne sarete spaventati ma poi, una volta capito di cosa si tratta, ne resterete affascinati.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

Le valanghe quando scendono fanno dei grandi boati!

  • Osservare la grotta e guardare come scende l’acqua che defluisce naturalmente dal ghiacciaio.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

  • Se avete un binocolo (ma anche ad occhio nudo) guardate se ci sono animali perché è molto facile avvistare camosci nella zona.

Tutto quello che c’è da sapere per organizzare il trekking al Ghiacciaio di Fellaria con i bambini (ma anche senza). Ovvero la mia predica per chi parte senza cognizione di causa e per chi sfida la sorte con atteggiamenti incoscienti.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Eccoci giunti alla parte scomoda di questo post. Perdonatemi se agli occhi di qualcuno apparirò  saccente e petulante ma a mio avviso è necessario. Se mi seguite, probabilmente è perché vi piace l’attendibilità che mi sono guadagnata nel corso degli anni.

Perché sapete che amo mettere in guardia i miei lettori su eventuali pericoli in montagna e perché mi piace essere sempre precisa. Perciò “beccatevi questa “predica” che suona più come un modo per fare chiarezza e per non avviare spedizioni di gente in montagna allo sbaraglio.

Troppi gli interventi inutili del soccorso alpino, troppa gente che si muove senza cognizione di causa, troppa gente che per un selfie rischia la vita.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il ghiacciaio Fellaria è uno di quei posti che attrae, che rende golosi proprio i cacciatori di like sui social ma non è di certo uno scherzo.

Quindi, se siete giunti fino a qui, leggetevi tutto per bene e poi, se volete, smettete di seguirmi se vi ho dato fastidio. Ma io voglio dormire sonni tranquilli.

  • Cominciamo da qui: vi trovate ad affrontare un trekking in alta montagna. Questo significa che l’ambiente naturale che vi ospita è soggetto a cambiamenti di clima repentini. Partite ben equipaggiati. Se non sapete come fare lo zaino in montagna, stampatevi lo scaricabile di questo post ed organizzatevi. Anche se è estate, mettete nello zaino berretta, guanti e maglione di pile. Noi siamo andati a metà agosto: la mattina alle 9 c’erano 7 gradi. Nel tardo pomeriggio, al rifugio abbiamo messo berretta e guantini di lana…
  • Come avete visto dai tempi di percorrenza, si tratta di una escursione che richiede almeno 6/7 ore di cammino. Valutate se i vostri bambini sono in grado di reggere questi tempi e soprattutto valutate i vostri tempi di percorrenza. Fate in modo di non essere al ghiacciaio troppo tardi per essere poi costretti a rientrare sul rifugi ad orari strani magari col buio.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

  • Non salite in scarpette da ginnastica!!! L’ultimo tratto prevede di superare dei massi quindi indossate gli scarponi con il collo alto per la caviglia alta ed usate i bastoncini telescopici per aiutarvi.
  • Prima di partire consultate il meteo e se non è bello, NON  avventuratevi. Quello che in una situazione di normalità sono semplici nuvole, a 2600 metri di quota potrebbe essere un pericoloso temporale.
  • Questo è un trekking estivo. Prima di partire controllate che il rifugio sia aperto. In genere, propri perché si trova in quota, il 15 settembre chiude. Il ghiacciaio è comunque raggiungibile ma non avreste nessun appoggio. Il mio consiglio spassionato è di non avventurarvi se il rifugio è chiuso.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

  • Una volta raggiunto il Rifugio consultatevi con il rifugista sulle condizioni del sentiero. Soprattutto all’inizio della stagione estiva, chiedete se è libero da neve e percorribile senza difficoltà. (idem vale se decidete di percorrere il sentiero che porta all’Alpe Gembrè)
  • Portate il cibo al sacco nello zaino e scorte di acqua perché al ghiacciaio non c’è nulla.
  • Mettete nello zaino cappellino, crema solare e occhiali da sole perché in quota i raggi sono molto forti.
  • Non partite da soli se non siete esperti perché al ghiacciaio il cellulare non prende e potreste trovarvi in difficoltà senza possibilità di chiedere aiuto.
Ghiacciaio Fellaria con bambini

Scoprite la storia del ghiacciaio e di come si è ritirato attraverso i pannelli

  • Ultimo ma non per importanza. Una volta raggiunto il ghiacciaio, NON CAMMINATE SOPRA ALLE GROTTE. Ho visto un sacco di persone avventurarsi sopra le lingue di ghiaccio per scattare una foto che, tra l’altro, non ha nessun valore aggiunto rispetto ad una scattata subito poco più in basso. Il ghiaccio è instabile, vuoto al suo interno e pieno di crepacci. Mettete da parte l’idea di salire rischiando che il terreno cada sotto ai vostri piedi.
  • E non aggiungo altro perché ogni altro mio commento sarebbe offensivo e inopportuno.

Dove dormire in camper per il trekking al ghiacciaio Fellaria e dove parcheggiare

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Il parcheggio dove lasciare il camper

Se volete sostare in camper la notte prima dell’escursione è possibile farlo nei pressi del grande parcheggio della diga di Gera. Abbiamo visto diversi camper . Nei pressi del parcheggio ci sono anche dei barbecue e dei tavolini. Per raggiungere il punto in cui sostare inserite nel navigatore Diga di Campo Moro.

N.B.

Dall’estate 2021 è in funzione il parcometro che funziona sia a monete che con carta di credito.

  • Il costo del parcheggio è di € 6 il primo giorno e € 2 i giorni successivi. Il Parchimetro si trova sia al parcheggio del Rifugio Zoia che al parcheggio grande sotto la diga da dove parte il sentiero per il rifugio.

Ci preme però sottolineare una cosa importante: la strada per salire è un budello di curve strette e di gallerie scavate nella roccia. Noi siamo saliti con il nostro mansardato guidando però nel mezzo della galleria. Considerate dunque quanto segue.

Ghiacciaio Fellaria con bambini

Le gallerie sono strette e scavate nella roccia

  • Consigliamo di salire la sera quando la strada è meno trafficata e non rischiate di trovare macchine o altri camper che scendono nell’altra direzione di marcia
  • Se siete “poco avvezzi” col camper alle strade di montagna o avete timore di guidare in condizioni limite, evitate.
  • I cartelli, ad ogni modo, danno queste indicazioni: Lunghezza massima 9,5m;  Altezza massima 3,35m
  • Non salite in inverno perché la strada è in forte pendenza e nevica molto. L’ultimo pezzo, poi, non viene nemmeno pulito quindi si sale solo in auto con gomme da neve con catene o con 4×4. In inverno, poi, si formano nelle gallerie lunghe candele di ghiaccio anche di dimensioni notevoli. Il mansardato e i mezzi alti ne resterebbero danneggiati.
DUEPERTREFACINQUE.IT
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Daniela

Moglie, Mamma di tre ragazze, insegnante, amante dei viaggi avventura on the road. Montagna, oudoor e tutto il bello che c'è nell'andare alla scoperta di luoghi nascosti

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19 COMMENTS

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    Ilaria

    Ciao! Escursione eseguita giusto ieri in famiglia con i nostri figli di 12, 9 e 6 anni! Piuttosto impegnativa poiché al ritorno abbiamo deciso di percorrere anche il giro del lago ma davvero suggestiva come passeggiata!
    Oggi abbiamo saputo dal rifugista che sarebbero arrivati esperti per eseguire rilevamenti del ghiacciaio drasticamente ridotto in questi ultimi 2 anni. Vi assicuro che abbiamo purtroppo percepito l’aumento della temperatura anche ai piedi del ghiacciaio infatti abbiamo effettuato l’escursione in pantaloncini corti (eravamo attrezzati poi per coprirci): non ci aspettavamo proprio di percepire 19 gradi ai piedi del ghiacciaio!
    Grazie mille Daniela un davvero blog esaustivo

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      Daniela
      AUTHOR

      Ciao Ilaria, grazie per questo tuo feed e soprattutto grazie per i complimenti, fanno piacere! Sono contenta che vi sia piaciuto. In effetti il giro dei Gembrè è lungo e impegnativo ma merita tanto! Bravissimi che l’abbiate compiuto! Buona montagna e a presto, magari sui sentieri!

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    Andrea De Togni

    Ciao Daniela, il tuo blog è sempre stato fonte di grande ispirazione per me e i miei bambini. Dall’anno scorso puntavo questo giro e finalmente, lo scorso weekend, siamo riusciti. Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare al ghiacciaio per una serie di concause (sbagliato strada+un bambino che era con noi era esausto+mia moglie ho scoperto essere spaventata dalle parti coi sassoni e rapidi dislivelli). Volevo aggiungere qualche dettaglio:
    – da Giugno 2021 ci sono dei nuovi gestori al bignami e sono super gentili (contrariamente al precedente, di cui molti si lamentavano)
    – il d+ da campo moro al bignami io l’ho misurato essere circa 400mt (d’altronde la diga è a 2000 e il Bignami è 2400, ci sono poche discese che aumentano il dislivello)
    – attenzione a dormire a 2400. Tutti noi abbiamo sofferto un po’ di mal di montagna, che significa un leggero mal di testa e un sonno molto disturbato. Nulla che non sia passato dopo colazione ma non è stata una notte riposante.
    – un piccolo aiuto: attenzione al bivio tra sentiero A e C. Dopo aver lasciato il bignami e aver superato il ponticello di legno vi troverete le indicazioni per i sentieri A e C. Solo che vedere i bollini per C non è facilissimo e infatti noi siamo saliti per l’A di fatto aumentando un bel po’ il dislivello (dall’A poi si può scendere verso il C ma lo si trova dopo un po’). L’A è quello che porta al laghetto, il C quello che porta al ghiacciaio. Se quindi fate A->C non l’ho misurato ma credo che il d+ si aggiri almeno sui 400, perchè io ne misuravo poco più di 200 all’incrocio con il C e il ghiacciaio da lì era molto più in alto.
    – portatevi 8€ in monete per il parcheggio di campo moro (se lo fate in due giorni) che non funziona la carta di credito…
    – ad oggi (fine Giugno 2021) il giro lago dalla parte di alpe Gembrè non si può fare perchè è crollato un ponticello (il gestore mi ha detto che si può aggirare ma diventa molto più elevato il dislivello). In ogni caso è segnalato sia alla base che al coronamento diga.

    E comunque Grazie Daniela, hai un blog spettacolare 🙂

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      Daniela
      AUTHOR

      Grazie per tutti questi dettagli super utili e mi spiace che non siate risciti ad arrivare.
      Per quel che concerne l’altezza: sì è molto importante sapere prima di partire che stiamo per affrontare un’escursione ad alta quota con tutto ciò che ne consegue: mal di montagna in primis.
      Per il sentiero: noi viaggiamo sempre con mappe offline in modo da essere sempre certi di stare sul giusto sentiero e di non dover dipendere da internet: come dici tu, sbagliare sentiero comporterebbe un aumento della strada non previsto.
      Non sapevo del parcheggio a pagamento a Campo Moro: nota utilissima. Aggiorno subito l’articolo: quindi 4 euro al giorno? C’è una colonnina?
      Per la parte dei Gembrè grazie anche per quello: purtroppo sono informazioni che non si conoscono e che sono in continuo divenire. Resta sempre valido il consiglio di chiedere al rifugista prima di partire.
      Grazie ancora per tutto, un caro abbraccio

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        Andrea De Togni

        Ciao!
        Anche io avevo mappe offline ma in quel punto è molto facile sbagliare bollini, anche perchè non ci sono veri e propri “sentieri” ma rocce su cui camminare. Colpa nostra a non avere verificato bene, ma se ho sbagliato io che non sono proprio un novizio, può sbagliare chiunque.

        Il parcheggio costa (mi pare) 6€ fino a fine giornata più 2€ ogni giorno aggiuntivo. Vado a memoria, l’unica cosa certa è che sono 8€ due giorni. Ci sono i parchimetri ma nessuno dei due – per quanto predisposto – accettava la carta (andava in errore), tant’è che molti hanno messo un foglio sulla macchina, al posto del ticket, “il parchimetro non accetta carte e non ho moneta!”. Visto che poi non è che puoi andare ad un bar lì vicino a farti cambiare moneta mi sembra lecito. Oltretutto non accetta NEMMENO banconote. (Io ero andato 3 o 4 anni fa e non c’era parchimetro, deve essere una novità recente).

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          Daniela
          AUTHOR

          Grazie mille!!! Posso chiederti esattamente dove si trova il parchimetro? Allo Zoia o al parcheggione sotto la diga? Grazie, scusami se approfitto della tua gentilezza ma sono info davvero molto preziose! <3

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            Silvio

            Parchimetro, testato ieri e funziona con carte di credito.
            Il costo è 6 euro il primo giorno e 2 euro i giorni successivi.
            Il parchimetro si trova sia al parcheggio del rifugio zoia e sia al parcheggio grande sotto la diga.

            Quale è il sentiero migliore per una vista più “scenografica” del ghiacciaio ?

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            Daniela
            AUTHOR

            Grazie mille per le info!! Non so dirti degli altri sentieri. Io ne ho fatto solo uno. Ti consiglio di chiedere al rifugista!

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    Cesare

    Ciao Daniela, complimenti per l’articolo che è molto utile, mi sembra di capire che il secondo tratto dalla diga al rifugio Bignami è senza corrimano e leggermente esposto… volevo chiederti se invece il percorso che passa dall’altro lato del lago e dall’alpe Gembre è un po meno pericolosa per una persona che soffre di vertigini. Grazie mille!

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      Daniela
      AUTHOR

      CIao! Anche dai Gembrè ci sono dei tratti un po’ un costa. E’ più lungo questo tratto anche perché mi hanno detto che è crollato un ponticello quindi bisogna aumentare molto lo sviluppo. Ad ogni modo sentite il rifugista che ha sotto mano la questione tutti i giorni e quindi sempre informazioni certe.

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    Cinzia

    Ciao Daniela, innanzitutto complimenti per la spiegazione esauriente e super dettagliata! E…leggendo proprio tutto tutto fino alla fine, mi è venuto spontaneo chiederti quanto segue:
    è strettamente necessario indossare gli scarponcini o è sufficiente la scarpa bassa da trekking? Le mie figlie di 12 e 14 anni, non si trovano bene a fare lunghe camminate con lo scarponcino e mi dispiacerebbe non poter fare l’escursione fino al ghiacciaio solo per questo “problema”…

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      Daniela
      AUTHOR

      Ciao Cinzia. Il sentiero che arriva al Rifugio è facile e ci arrivi anche in scarpette. La seconda parte, nell’ultimo tratto non presenta difficoltà ma è in parte ripido e bisogna affrontare qualche roccetta. Nulla di trascendentale ma soprattutto a scendere richiede buona stabilità. Io sono sempre per avere degli scarponcini col collo alto in queste situazioni perché preservano da brutte cadute o da storte che a mio avviso renderebbero davvero a quel punto impossibile l’escursione. Detto questo non voglio di certo dettare legge su un argomento che tutto sommato è soggettivo. Da mamma che porta i bambini in montagna mi sento di dire sempre che la prima cosa è un equipaggiamento sempre adatto alle situazioni ma poi è sempre a discrezione di ognuno di noi organizzarsi secondo coscienza e attitudine ai sentieri!

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    barbara padovani

    Ciao Daniela,
    ho letto tutto attentamente e avrei una sola domanda: io purtroppo soffri di vertigini e quindi volevo chiederti se ci sono tratti con dislivelli visibili o attraversamenti sospesi.
    In caso ci fossero la domanda è se ci sono su tutto il percorso o, magari, solo nella seconda parte, perchè in questo caso potrei valutare di farlo in due tappe e di fermarmi io al rifugio e mio marito e mia figlia proseguire.
    Odio precludere loro esperienze così belle per miei limiti.
    Ultima domanda: giugno o luglio come sono come periodi?
    Grazie in anticipo per le risposte
    Barbara

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      Daniela
      AUTHOR

      Ciao Barabara. Il sentiero nella prima parte percorre il perimetro del lago ma è ben protetto nei punti esposti da dei corrimano. Nella seconda parte dopo il rifugio non ricordo nulla di esposto se non una breve parte piuttosto ripida che dà un senso di verticalità. Magari potrebbe darti fastidio al ritorno. Non so che tipo di difficoltà tu abbia quindi è difficile valutare e darti un parere definitivo. Quello è comunque l’ultimissimo tratto prima del ghiacciaio. Non più di 20 minuti e non è esposto, solo un po’ in pendenza. Spero di esserti stata d’aiuto! Nel caso, visto che la via verso i Gembrè presenta un bel ponte sulla cascata, se hai paura, scegli la stessa via dell’andata per il ritorno. Buon trekking!

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    Andrea

    Ciao Daniela, il tuo blog è fatto benissimo, complimenti, ho preso tante ispirazioni dai tuoi post (ad esempio, il Gleno che non conoscevo). Volevo chiederti secondo te questa gita al ghiacciaio fatta a metà settembre (si proprio il prossimo weekend) è fattibile o fa troppo freddo? Grazie

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      Daniela
      AUTHOR

      Ciao Andrea grazie!!! Sì è fattibile a patto che tu controlli il meteo e se vedi che piove non vai. Per il freddo di settembre invece ti puoi attrezzare senza problemi: un bel pile, berretta e guantini (ammesso che servano perché se trovi una bella giornata di sole saranno pressoché inutili) e uno shell per il vento. E poi vai! Tra l’altro questo week end è l’ultimo di apertura del rifugio, quindi per qualsiasi necessità sei sicuro che c’è su qualcuno in quota! Fammi sapere come è andata se sali!!

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        Andrea

        Ciao e grazie. Eh infatti ho chiamato e non c’è più posto al rifugio e farla in un’unica tappa è troppo per i miei. Sarà per l’anno prossimo!

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      Marco

      Buongiorno Daniela, mi sono incuriosito di questa meraviglia e, vorrei chiederti, dove potrei alloggiare(sono solo, per ora) qualora volessi, quest’anno ad agosto
      , andare a fare questa escursione.Chiesa Val Malenco, va bene?

      Grazie Marco

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        Daniela
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        Buongiorno Marco, sì certo! Chiesa Valmalenco va benissimo! In alternartiva, se vuole essere il più vicino possibile al punto di attacco del rifugio, potrebbe dormire al Rifugio Zoia e poi partire direttamente da lì. Lo Zoia si trova in località Campo Moro ed è raggiungibile in auto! Buona montagna, Daniela

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