Un Milione di Ostriche in Cima alla Montagna è un libro che mi ha emozionato. Edito da Camelozampa e uscito dalla creatività di Alex Nogues e Miren Asian Lora, si rivolge ai bambini in modo semplice e diretto per raccontare un grande mistero che le montagne custodiscono da milioni di anni. Cosa ci fanno Un milione di Ostriche in cima alla montagna?
Scopritelo in queste splendide pagine a metà strada tra la favola e l’enciclopedia per bambini.
I contenuti di questo articolo:
Un Milione di Ostriche in cima alla montagna: il libro
Questa narrazione ha inizio con delle immagini molto suggestive: la natura tipica della montagna con i suoi animali e i paesaggi dell’autunno. Il narratore si rivolge direttamente al lettore dandogli del tu esortandolo a guardare bene le immagini.
Abbiamo poche pagine per spiegare qualcosa di incredibile
Ed è così che avvicinandosi sempre più ai dettagli del paesaggio, i bambini che stanno leggendo o ascoltando questo libro dalla voce degli adulti, vengono invitati a soffermare lo sguardo sulle rocce. “Ci siamo! Adesso le vedi, le rocce?”
Siamo in cima ad una montagna. Guarda è pieno di ostriche!
La narrazione procede elencando tutti gli animali viventi possibili in mezzo alla terra per portare i bambini a capire che delle ostriche in cima alla montagna sono proprio qualcosa di molto strano. Un fatto che merita di essere spiegato, raccontato e compreso nei minimi dettagli.
Come ci sono arrivate in cima alla montagna? Si sono arrampicate? Sono cadute come pioggia? Sono state trasportate da un uragano? Sono semplicemente un mucchio a forma di ostrica?
Da questo momento in poi il libro si trasforma in una micro enciclopedia che partendo dalle ipotesi sopra elencate, porterà i bambini a comprendere come e perché un milione di ostriche possano trovarsi ed abitare la cima di una montagna.
Un percorso scientifico, didattico, storico e culturale che vi lascerà a bocca aperta e che, come successo a me, vi emozionerà per come attraverso il linguaggio scientifico, riuscirà a spiegare la geologia in modo poetico e interessante.
Accanto alle descrizioni scientifiche, frasi molto semplici e dirette aiutano il bambino a restare ancorato al topic della narrazione un po’ fiabesca. Domande incalzanti che ripercorrono i dubbi che man mano si dipanano nella mente con lo scorrere delle pagine, fanno sì che il flusso narrativo sia sempre accattivante e mantenga la soglia di attenzione alta.
Un giorno vai in montagna e ta – da! Inciampi in un’ostrica. E si possono mangiare? Ma quanti anni hanno?
Questa modalità narrativa anticipa le domande dei bambini e li appaga nella sete di conoscenza.
Un excursus davvero piacevole supportato da immagini bellissime: i toni pastello dei verdi e dei marroni e le immagini morbide ricreano perfettamente l’ambiente montano del bosco, dei pascoli fino in alto
Fino a trasformarsi nella cima della montagna
Un Milione di Ostriche in cima alla montagna: la parte enciclopedica del libro
Accanto alla narrazione che sa sicuramente di fiaba, questo libro si presenta anche come una piccola enciclopedia di geologia per bambini. Attraverso semplici esempi riconducibili alla vita di tutti i giorni i bambini vengono proiettati indietro nel tempo. Si parla di milioni e milioni di anni: difficile da comprendere un tempo così lontano ma facile se rapportato ad esempi concreti. Ma non è tutto. Ci sono informazioni relative alla storia della Terra: si parla di Cretaceo, Permiano, di rocce sedimentarie, di trucchi che solo i geologi conoscono per conoscere le rocce da vicino. Ci si avvicina alle tipologie di esseri marini che si potrebbero trovare fossilizzati sulle cime e si gode di un preziosissimo glossario degno di ogni piccolo geologo.
E allora prendi una lente, una matita, un quaderno e un martelletto ed esci a farti un giro
Una frase, sul finir del libro che più che una esortazione suona come uno splendido e meraviglioso augurio per tutti i bambini e le bambine.
Un Milione di Ostriche in cima alla montagna: gli autori
Per poter parlare ai bambini, bisogna essere come dei bambini. Ecco quindi che Ale Noguès e Mirien Asian Lora si presentano ai loro piccoli lettori vestendo i panni della loro infanzia. Ale racconta di come, da piccolo, un bastone curvo gli cambiò la vita e gli permise di fermarsi ad osservare una vongola attaccata ad una roccia in montagna. Gli esordi della sua carriera di geologo. Allo stesso modo Miren racconta della sua infanzia vissuta con stupore e meraviglia per le piccole cose. Osservare un bruco che diventa farfalla apre la mente e diventa la chiave di lettura di una vita spesa ad esplorare ed ascoltare la natura.
Un bellissimo messaggio che lascia tanta dolcezza nel cuore e la voglia di uscire verso tante avventure.
Se desiderate accostare questo libro ad un trekking in Lombardia a caccia di fossili, sicuramente l’escursione al Rifugio Bietti passando per la Porta di Prada è un ottimo spunto. Lungo il percorso potete trovare un fossile gigante che lascerà a bocca aperta i vostri bambini.
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