Search here...
TOP
Montagna Rifugi amici dei bambini

Sandra e Chicco, rifugisti dell’Albani si raccontano ai bambini

La figura del Rifugista dovrebbe essere sempre scritta con la lettera maiuscola. Da molti considerati come dei semplici albergatori, in realtà sono delle figure chiave della montagna. Anello di congiunzione tra escursionisti e Terre Alte, aprono col sorriso le porte delle loro “case” e permettono di vivere la montagna con sicurezza e grande calore.

Oggi Sandra e Chicco, rifugisti dell’amatissimo Rifugio Albani a Colere, si raccontano ai bambini.

Il perché di questa intervista? Perché sempre più famiglie decidano di fare vivere l’esperienza del rifugio di montagna ai bambini. Perché i bambini comprendano il ruolo di queste figure ed imparino, insieme ai loro genitori, a guardare ai Rifugisti con rispetto e devozione. Che vita c’è dietro quella di Sandra e Chicco e di chi, come loro, abitano le Terre Alte? Quali sacrifici, quali competenze e quale atto di grande amore?

Scopritelo direttamente dalle loro parole.

Sandra e Chicco, raccontateci, chi è il Rifugista?

Rifugio Albani con bambini

Ph. Credits Rifugio Albani

– La parola più semplice che in genere si utilizza per definire il rifugista è “custode”, ma a noi piace ampliare il pensiero considerando il rifugista non solo come custode del rifugio ma anche come il custode della montagna.

Cosa fa esattamente di lavoro un rifugista?

– Il rifugio – essendo un luogo che ospita escursionisti ed alpinisti – fa concentrare la maggior parte del nostro lavoro nell’accoglienza, ospitalità e ristorazione, come se fosse un albergo, ma con la stessa semplicità che si usa quando si accolgono degli amici a “casa nostra”.

Rifugio Albani con bambini

Ph. Credits Marin Forcella

Quali sono i compiti del rifugista oltre a quelli legati alla preparazione del cibo e gestione delle camere?

Oltre alla preparazione del cibo e gestione delle camere, molto del nostro tempo lo dedichiamo alla manutenzione/controllo e riparazione guasti degli impianti. Per esempio la pulizia della vasca di raccolta dell’acqua o il controllo degli impianti di scarico. Bisogna anche saper risolvere i guasti elettrici che sono molto frequenti in caso di temporali. Dobbiamo conoscere i sentieri, controllare che non ci siano problemi di percorribilità, dare le giuste informazioni agli escursionisti. Sensibilizzare alla sicurezza e al rispetto della montagna.
Uno dei compiti è anche quello di soccorrere gli escursionisti in caso di bisogno, quindi abbiamo avuto una formazione in merito per il primo soccorso. I soccorsi che ci capitano spesso vanno dalla semplice ferita per una caduta, un malore o anche il supporto alle squadre di Soccorso Alpino per interventi più complicati.

Rifugio Albani con bambini

Ph. Credits Marin Forcella

A che ora si alza e a che ora va a letto un rifugista?

Rifugio Albani con bambini

Ph. Credits Rifugio Albani

Nei rifugi ci sono delle regole di orari da rispettare, dalle 22 alle 7 deve esserci silenzio assoluto per lasciar riposare bene gli escursionisti che poi al mattino devono partire presto. Quando le persone vanno a dormire, prima puliamo la sala da pranzo, bar e bagni e poi generalmente per le 23.30 riusciamo ad andare a dormire.

D’inverno riusciamo ad alzarci abbastanza tardi verso le 7.00/7.30 perché sono poche le persone che partono molto presto e generalmente per sciare o ciaspolare aspettano che si “scaldino” un po’ le temperature.

Mentre d’estate la sveglia è verso le 5.30/6.00 (a volte anche prima). Si potrebbe pensare che è una cosa molto difficoltosa alzarsi a quell’ora, ma vi garantiamo che la montagna all’alba è uno degli spettacoli più belli a cui non riusciremo mai a rinunciare. E’ un momento magico, spesso proponiamo agli ospiti di alzarsi per vedere l’alba e poi di tornare a dormire ancora un po’, è il momento della giornata che più ci ricarica di energia per affrontare la giornata.

Dove abita un Rifugista? Tutto l’anno in montagna? Nel Rifugio c’è la camera del Rifugista o dorme con gli altri escursionisti?

Noi abitiamo in Valcamonica, sempre in montagna ma un po’ più bassi di quota. Durante l’estate però viviamo da giugno a settembre sempre al rifugio. D’inverno l’apertura è limitata al solo fine settimana quindi per 3 giorni a settimana siamo a casa e per gli altri 4 al rifugio. Abbiamo una cameretta al piano terra del rifugio in modo che siamo sempre operativi se qualche ospite durante la notte dovesse avere bisogno oppure se dovesse arrivare qualcuno col buio.

Come si diventa rifugisti? Ci vogliono delle conoscenze o abilità particolari?

Rifugio Albani con bambini

Ph. Credits Marin Forcella

Siamo convinti che bisogna avere principalmente tanto amore per la montagna e deve piacere stare a contatto con la gente, poi i dettagli si imparano di volta in volta. Diciamo sempre che anche noi – ogni giorno – impariamo qualcosa di nuovo anche perché c’è sempre qualche piccolo intoppo da risolvere.

 Rifugisti si nasce o si diventa? Un bambino che non ama la montagna può da grande diventare un rifugista?

Noi sono solo 6 anni che facciamo questo lavoro, e mai avremmo pensato di poterlo fare. Chicco ha una ditta di montaggio tetti e lavori edili e io (Sandra) ho sempre fatto la segretaria. Chicco mi ha trasmesso la passione per la montagna quando l’ho conosciuto, lui è volontario del Soccorso Alpino, e andando sempre per rifugi nel fine settimana, ci eravamo confidati il desiderio di averne uno nostro. Nel frattempo io avevo iniziato a fare la cameriera in un rifugio come secondo lavoro. Per molti anni abbiamo provato a cercare un rifugio ma ormai ci eravamo arresi al fatto che probabilmente il destino non prevedeva questo per noi.

Sei anni fa poi, quasi per una casualità, abbiamo visto che il Rifugio Albani cercava un gestore… eravamo capitati nel posto giusto al momento giusto. Quindi direi che anche un bambino che da piccolo non ama in modo particolare la montagna da grande potrà diventare un bravo rifugista, se poi già la ama da piccolo avrà la possibilità di sapere e di imparare molte più cose.

Come si sceglie un rifugio da gestire e perché si decide di fare Rifugista?

La risposta è in parte nella domanda precedente. Crediamo che la nostra voglia di non stare mai fermi, di stare a contatto con la gente, di andare in montagna, l’amore per le cose semplici, ci ha portato a scegliere di fare questo lavoro.

Cose che fanno felice un rifugista e cose che lo fanno arrabbiare

Ci rende felici parlare con le persone, sentire quando ci raccontano di come è andata la loro escursione, di cosa fanno nella vita, dei loro viaggi. Ogni giorno conosciamo persone nuove che diventano subito amici. La cosa che ci riempie il cuore di gioia è quando si vedono i papà che organizzano con i loro figli il giro delle Orobie come premio di fine anno scolastico. E in quest’anno “particolare” sono stati molti.
La cosa che più ci fa arrabbiare è la maleducazione e il non rispetto per la montagna. Purtroppo ci sono spesso persone che lasciano in giro i propri rifiuti o intorno al rifugio o sul sentiero, anche il semplice mozzicone di sigaretta… speriamo che i bambini – che saranno gli adulti di domani – siano più rispettosi e insegnino loro ai grandi come bisogna comportarsi.

Un ricordo di un momento e di una visita speciale in Rifugio

Rifugio Albani con bambini

Ph. Credits Rifugio Albani

I ricordi e momenti speciali sono tanti, pensando ad uno recente di quest’estate potremmo raccontarvi delle settimane che una Guida Alpina ha organizzato al rifugio. Si alternava ogni settimana con un gruppo di ragazzi e ogni giorno facevano un’attività diversa: la ferrata, arrampicare in falesia, imparare a fare i nodi, camminare con i ramponi sulla neve (perché da noi ci sono punti dove resta tutta estate).

Con tutti i bambini si è sempre creata una bella complicità perché in fondo io sono la “zia” di tutti e vorrei sempre coccolarli e giocare con loro. Quest’estate purtroppo a causa della pandemia non potevo fare troppo, non potevo abbracciarli o salutarli con un bacio, ma loro hanno saputo fare una cosa che mi ha commosso… a mia insaputa mi hanno organizzato una piccola caccia al tesoro dove il premio finale è stato un bigliettino di ringraziamento e un mazzetto di fiori.. è stato un momento molto emozionante e credo che non lo dimenticherò mai! Le cose semplici, queste sono le cose che ci rendono felici e ci arricchiscono ogni giorno! Ovviamente il loro bigliettino con tutte le loro firme è appeso in bella vista all’ingresso del rifugio e ne vado molto orgogliosa!

11. Ci lasciate un invito per tutti i bambini a visitare i Rifugi di montagna? Perché ne vale sempre la pena?

Mentre si cammina si possono incontrare gli animali del bosco, da quelli più piccoli a quelli più maestosi se si è fortunati… si osservano i fiori, e se uno sta attento imparerà anche a riconoscere la flora in base alla stagione e alla quota. E’ vero a volte è faticoso e sembra che le gambe non funzionino più, ma quando poi passo dopo passo, con tutto il tempo necessario si arriva alla meta, la soddisfazione e la gioia sono impagabili. E poi una fetta di torta o un panino e salame al rifugio sono sempre un buon premio! Poi andando in montagna si conoscono tante persone e si diventa amici di tutti, condividendo la fatica fatta per raggiungerlo.

 

Grazie a Sandra e Chicco per essersi raccontati. Vi ricordo che il Rifugio Albani fa parte della nostra speciale selezione di Rifugi Amici dei bambini che vi invito a consultare.

Se invece siete un rifugio che si vuole raccontare, vi invito a contattarmi inviandomi una mail all’indirizzo daniela@duepertrefacinque.it

DUEPERTREFACINQUE.IT
blank

Daniela

Moglie, Mamma di tre ragazze, insegnante, amante dei viaggi avventura on the road. Montagna, oudoor e tutto il bello che c'è nell'andare alla scoperta di luoghi nascosti

«

»

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Il contenuto è coperto da copyright